I produttori veg: stop alla legge che lo proibisce in Italia!

C’era una volta la bistecca di ceci e l’hamburger di lenticchie, capaci di attirare milioni di italiani verso una dieta vegetariana e cruelty free. Ma poi arrivò un provvedimento, il ddl contro la carne sintetica e il meat sounding che proibiva il richiamo alla carne da parte di prodotti che di carne non ne avevano affatto.

Il provvedimento contestato

Lo scorso 1° dicembre il provvedimento è diventato legge, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n. 172/2023, entrata ufficialmente in vigore il 16 dicembre 2023. Oggi, sei mesi dopo, ben sette italiani su dieci dicono sì alle denominazioni “meat sounding” dei prodotti a base vegetale. Piacciono, e parecchio, ai consumatori gli hamburger di legumi, lo spezzatino di seitan o le bistecche di soia, la bresaola vegana e tutti gli altri nomi di prodotti plant based che richiamano la carne. Lo rivela un sondaggio condotto da YouGov e commissionato dal Good Food Institute Europe (Gfi Europe).

Sondaggio, questione commerciale più che etica

Il sondaggio evidenzia che il 69% dei consumatori italiani intervistati ritiene appropriate le denominazioni che richiamano la carne anche per i prodotti a base vegetale, e il 68% crede che le aziende debbano poter utilizzare i nomi per le alternative vegetali ai prodotti di origine animale. Solo il 21% è contrario, ritiene dunque che l’utilizzo di tali definizioni possa creare confusione nel consumatore.

Meat Sounding, analisi di mercato

Oggi il settore dei prodotti plant based è in forte crescita, visto che rappresenta nel nostro Paese un mercato da 681 milioni di euro, con un aumento delle vendite del 21% tra il 2020 e il 2022. Cifre che fanno guadagnare al nostro paese il titolo di terzo mercato più grande d’Europa.

I consumatori italiani sembrano sempre più convinti della necessità di diminuire il consumo di carne e di prodotti animali.  A confermarlo è lo stesso sondaggio GFI secondo il quale il 70% degli intervistati è convinto che il consumo di carne in Italia sia troppo elevato e il 60% pianifica di mangiare meno carne o non mangiarne affatto nei prossimi due anni. Dati che confermano il trend rilevato dal Centro Alimenti e Nutrizione del CREA nel 2023, secondo cui la metà degli italiani ha ridotto il consumo di carne, e dallo studio Smart Protein, che colloca i consumatori italiani ai primi posti in Europa per consumo e gradimento delle proteine vegetali.

Lo stesso studio evidenzia un alto livello di fiducia nei prodotti plant-based riguardo alla sicurezza alimentare (66%), accuratezza dell’etichettatura (64%) e affidabilità (63%).