CAGLIARI – Fino agli anni Cinquanta era il luogo dove si produceva il ghiaccio. Ora l’ex fabbrica di vico Barone Rossi diventa la sede dell’Emporio del Naturale, il negozio della cooperativa di agricoltori biologici S’Atra Sardigna presente nell’isola dal 1999.

Oltre ad essere punto di riferimento del bio cagliaritano, sarà anche bio ristorante, con ottanta coperti per cenare e pranzare, dal giovedì alla domenica con i piatti di una cucina che valorizzerà soprattutto le produzioni locali, ma anche con menù dedicati ai vegetariani e alle persone celiache (intolleranti al glutine). Il negozio, entrato nella rete Cuorebio, offre circa tremila referenze certificate, dall’ortofrutta agli alimentari confezionati, dai prodotti freschi e surgelati ai detersivi, dalla cosmesi ai prodotti per l’igiene personale (con un’ampia disponibilità di prodotti adatti a chi soffre di intolleranze alimentari) fino ad una scelta di prodotti erboristici e di articoli regalo all’insegna del benessere e della sostenibilità ambientale. Ma ciò che contraddistingue il nuovo Emporio è il bio ristorante ricavato nel piano rialzato dell’antica fabbrica, la prima esperienza di questo tipo a Cagliari.

“La nostra idea di Emporio – sottolinea Mario Cirronis, presidente della cooperativa S’atra Sardigna, che gestisce direttamente altri quattro punti vendita bio, due a Cagliari, uno a Sassari e uno a Quartu Sant’Elena – è quella di uno spazio dove fare esperienza di uno stile di vita. Per questo condividiamo sin dall’inizio della nostra storia i valori Cuorebio di trasparenza e di sostenibilità ambientale prevedendo una serie di occasioni informative sulla finanza etica, la bioedilizia, le medicine naturali e soluzioni ecologiche”. Michele Cuscusa, allevatore biologico, in occasione dell’inaugurazione ha offerto una dimostrazione di come si produce la ricotta di pecora. La Cooperativa S’Atra Sardigna, nata nel 1982, e oggi la cooperativa S’Atra Sardigna, rappresenta una delle principali organizzazioni di produttori biologici in Italia ed una delle poche che hanno ottenuto il riconoscimento come OP, Organizzazione Produttori, secondo i regolamenti europei. Si occupa, in particolare, di orticoltura e frutticoltura, ma anche di produzione del miele, dei formaggi, del vino, e dell’olio.