È stato firmato, al Macfrut di Cesena, l’accordo di collaborazione commerciale tra la Regione Emilia Romagna e lo Stato del Delaware (USA).
A porre il sigillo all’impegno sono stati l’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna, Tiberio Rabboni, e il segretario all’Agricoltura dello Stato del Delaware, Edwin Kee.
La firma dell’accordo è un passo forse decisivo per aprire le porte all’ortofrutta italiana diretta oltreoceano e che, nello specifico, apre grandi opportunità per l’agroalimentare nazionale di qualità che vedrà pere e mele italiane salpare finalmente alla volta degli Stati Uniti.
Un valore che è stato posto in rilievo dallo stesso Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, intervenuta a Macfrut per l’inaugurazione della rassegna cesenate. “L’accordo – ha detto il Ministro – ci ha permesso di sbloccare l’esportazione di mele e di pere verso gli Stati Uniti d’America, un mercato che è per noi d’importanza fondamentale. E’ stato possibile aprire questo nuovo canale grazie al lavoro che è stato portato avanti dal Mipaaf, con la collaborazione delle organizzazioni agricole e delle Regioni.”
L’accordo, che avrà la durata di un anno, prevede tappe e procedure molto rigide. Attualmente, e fino a sabato 28 settembre 2013, sono in corso i controlli e le ispezioni sui prodotti. Già dal 27 settembre, sono previste le prime spedizioni, che si protrarranno fino all’inizio del mese successivo. Un secondo shipment è previsto tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre. “Le partenze dei prodotti italiani – ha spiegato il direttore di Assomela, Alessandro Dalpiaz – premiano otto mesi d’intenso lavoro e ci consentiranno di approcciare il mercato USA con la dovuta attenzione, compiendo una ricognizione completa della domanda e delle prospettive che potranno aprirsi pure nel prossimo futuro”.
Del resto, l’accordo con il Delaware può considerarsi a pieno titolo una sorta di esplorazione su un mercato che, per le nostre imprese ortofrutticole è uno scenario del tutto inedito. Non va trascurato di ricordare che è attualmente in corso il negoziato per la revisione del Regolamento Federale USA per l’importazione di mele e pere, guidato dalla DG Trade dell’UE. L’accordo siglato con il Delawar – è intuibile – potrà portare benefici di esperienza e risultati pure in questa sede più ampia che riguarda i rapporti con l’intera nazione americana. Entro la fine della settimana, dunque, due container di mele e sette di pere saranno inviati al porto di Genova per la partenza verso gli Stati Uniti, dove si prevede l’arrivo per metà ottobre.
La firma dell’accordo costituisce pure il coronamento del “lavoro di squadra, requisito indispensabile per raggiungere l’obiettivo”, come ha dichiarato Simona Rubbi, responsabile CSO per l’apertura dei nuovi mercati, in occasione di un incontro tecnico che è seguito alla firma dell’accordo. Un tavolo, svolto proprio presso lo stand del CSO, cui ha preso parte l’intera delegazione dello Stato del Delaware, oltre al segretario Ed Kee.
Tra mele – Gala, Golden, Granny Smith e Fuji – e pere Abate Fetel (tutte varietà complementari e alternative rispetto a quelle tipicamente prodotte negli States), saranno 1.000 tonnellate di frutta, in totale, a viaggiare verso l’America. Un volume buono per iniziare a operare in un contesto che potrebbe rivelarsi ricco di sorprese, sia in positivo sia in negativo. Non va dimenticato, infatti, che i requisiti richiesti sono, come era prevedibile, piuttosto stringenti. Tra gli operatori presenti al Macfrut, qualche perplessità è emersa, per esempio, per i parametri di temperatura richiesta per la polpa interna delle mele in spedizione. Per quanto riguarda questa prima fase, che può a pieno titolo definirsi pilota, il progetto vede la partecipazione dei gruppi Agrintesa, Apofruit, Fruit Modena Group, Mazzoni, Patfrut e Salvi, per la pera Abate dell’Emilia-Romagna.
Per le quattro varietà di mele protagoniste della sfida oltreoceano – che saranno commercializzate unitariamente attraverso il consorzio From – saranno compagni di viaggio i Consorzi Melinda, La Trentina, VOG Terlano (Marlene) e VI.P (Val Venosta) per il Trentino Alto Adige. Le premesse commerciali ci sono tutte: basti pensare – come ha posto in rilievo Alessandro Dalpiaz – alle mele, che figurano al terzo posto nella classifica delle preferenze dei consumatori statunitensi. Ugualmente, di prim’ordine sono le opzioni organizzative e di prodotto messe in campo. Da metà ottobre, c’è da esserne certi, potremo commentare i primi risultati raggiunti dall’accordo tra lo Stato del Delaware e la Regione Emilia Romagna e, soprattutto, vedere in quale direzione esso suggerirà di puntare per i prodotti italiani di qualità.