Uno degli alfieri del made in Italy in grande difficoltà
Produttori preoccupati per la situazione del mercato delle nocciole tradizionali piemontesi, che si trovano di fronte ad una crisi senza precedenti.
Il nobile frutto in guscio soffre la siccità e il sensibile calo delle produzioni, fattori che stanno mettendo fuori gioco la coltivazione della Nocciola Igp Piemonte, con tanti rischi per le aziende agricole che negli ultimi anni hanno investito in questo primario settore. Il clima siccitoso e straordinariamente caldo ha mandato in sofferenza le piante, riducendo la produzione fino al 30-40 per cento rispetto alle altre annate. Tali dinamiche hanno reso il prezzo insufficiente a remunerare le spese, ed ora molti impianti, a meno di un aumento considerevole del prezzo di mercato, rischiano di finire fuori mercato.
Prezzo ormai globalizzato
Inoltre, la filiera soffre lo spaesamento ormai tipico di molte altre produzioni divenute globalizzate; il mercato non è più locale, e quindi non si sa chi determina le quotazioni. Per le aziende piemontesi che coltivano la Tonda Gentile Trilobata, una quotazione ‘globale’ non è accettabile, perché non tiene conto delle particolari qualità e condizioni di produzioni di tale pregiata varietà di nocciole, che notoriamente non ha rese elevatissime e non può competere con le varietà da produzione intensiva.
Se non raggiunge una quotazione almeno tra i 300 e 360 euro al quintale, la produzione della Nocciola Piemonte Igp, soprattutto nelle zone collinari più periferiche, che in questa coltivazione avevano trovato uno sbocco lavorativo altrimenti difficile, in questo momento non è più sostenibile. Consumatori avvertiti!