Non sempre la presenza di turismo su un territorio rappresenta un beneficio per la comunità che ci vive; spesso solo una piccola parte del denaro finisce alla popolazione locale. E’ il fenomeno del tourism leakage.
Il tourism leakage è il fenomeno per il quale il denaro speso dai turisti non finisce direttamente all’economia locale, ma va in circolo in un altro Paese. Accade quando il viaggio viene realizzato appoggiandosi a realtà internazionali anziché a strutture locali. Va detto che in certe realtà è praticamente inevitabile, ma di sovente i viaggiatori non se ne rendono conto. Si vola utilizzando la compagnia di un altro Paese, si dorme nell’hotel di una catena internazionale, si mangia nei ristoranti di catena internazionali, oppure il viaggio è organizzato da un tour operator del proprio Paese. In tal caso, alla comunità locale restano le cosiddette briciole.
Paesi che restano indietro, qualche esempio
Sul tema ci sono ormai diversi studi. Uno di questi ha dimostrato come in Thailandia il 70% del denaro speso in ambito turistico non arrivi in nessun modo alla comunità locale. Una situazione addirittura peggiore la vivono i Paesi dei Caraibi, dove si giunge fino all’80%. In India va meglio, si ferma al 40%. Il tourism leakage colpisce soprattutto i Paesi più poveri, ma non è materia esclusivamente loro. Un esempio lo fornisce, in questo senso, l’Australia, che deve fare i conti con la scarsa “redditività” del turismo proveniente dal Giappone. Il turista giapponese, infatti, utilizza tour operator del Sol Levante, così come hotel e ristoranti giapponesi, lasciando poco all’economia locale.
Il turismo sostenibile esiste ancora
Ma se questo è vero, è ancora possibile viaggiare in maniera sostenibile? Ci sono alcune considerazioni generali magari datate ma comunque sempre valide. Eccone alcune.
Viaggiare sì ma da informati
Prima di partire è opportuno conoscere il posto che si andrà a visitare. Leggere qualcosa della sua cultura, conoscerne i piatti tradizionali, scoprire qualche azienda o qualche marchio sono tutte buone abitudini che permetteranno, una volta arrivati in loco, di sapersi muovere al meglio.
Mangiare, dormire locale
Privilegiate ristoranti locali o che utilizzano nella loro proposta prodotti a Km0. Lo stesso vale per il posto dove dormire: hotel a gestione famigliare o b&b. Oltre al supporto economico alla comunità locale potrete contare su persone che il territorio lo vivono e sapranno quindi darvi i migliori consigli per scoprirlo.
Viaggiare in luoghi non battuti dal turismo di massa
La rivoluzione dei trasporti aerei ha cambiato il modo di viaggiare e avvicinato luoghi che in precedenza potevano sembrare lontanissimi. Internet ha permesso a tutti di scoprire angoli di mondo altrimenti preclusi e svelato luoghi lontani dal turismo tradizionale. Insomma, non ci sono scuse per non sperimentare e cercare destinazioni alternative.
Speak local
I viaggi sono fatti di incontri e di emozioni., per citare Vinicius De Moraes. Spesso viaggiare senza toccare con mano il tessuto sociale del territorio che si visita porta a vivere un’esperienza di facciata, costruita più sulla narrazione turistica che sulla sua reale anima. Il consiglio finale: parlare con le persone. Soltanto così si potrà conoscere a fondo un’altra cultura.