Sorpresa, 1 italiano su 3 pensa di adottare comportamenti sostenibili, ma in realtà non lo sono. Ed 1 su 4 ritiene differibili alle prossime generazioni l’inquinamento ed il cambiamento climatico

In occasione della Giornata Mondiale della Terra, l’Osservatorio della Fondazione per la Sostenibilità Digitale – la prima Fondazione di ricerca riconosciuta in Italia dedicata ad approfondire i temi della sostenibilità digitale, rilancia i risultati della ricerca “Sustainable Environment: il rapporto degli italiani tra digitale, energia e ambiente.  

Il tema centrale della 55esima edizione del 2025 è “Il nostro potere, il nostro pianeta

La riduzione del nostro impatto sull’ambiente è fondamentale per contenere il fenomeno dei cambiamenti climatici, del riscaldamento globale, dello sconvolgimento degli ecosistemi e della riduzione della biodiversità.  Per perseguire questo obiettivo è cruciale cambiare stile di vita, ridurre il consumo di energia e acqua, fare correttamente la raccolta differenziata, muoversi con mezzi green e optare per fonti rinnovabili per produrre energia pulita.

Secondo Stefano Epifani, Presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale, i dati raccolti nel 2024 dall’Osservatorio sulla Sostenibilità Digitale ci dicono che solo un italiano su tre sia in grado di capire realmente le conseguenze pratiche delle proprie convinzioni. Ciò significa che spesso ci riteniamo “sostenibili”, ma nei fatti non lo siamo. E, ben un italiano su quattro è convinto che inquinamento e cambiamento climatico siano temi importanti, ma che abbiamo tutto il tempo di affrontare. Come a dire: si, è importante, ma che se ne occupino i nostri figli.”  

I dati della ricerca

La ricerca analizza le opinioni dei cittadini italiani residenti nei grandi centri urbani italiani e di quelli residenti nei piccoli comuni sotto i 3000 abitanti rispetto all’opportunità, abilitata dalla tecnologia, di gestire da remoto alcuni aspetti del proprio quotidiano e della propria casa (smart home), in relazione ai benefici che tale possibilità sarebbe in grado di generare sui consumi energetici e quindi sull’ambiente. Interessante osservare come, per ognuno degli strumenti esaminati, le maggiori percentuali di utilizzo si riscontrino non tra gli utenti più attenti ai temi della sostenibilità, ma tra quelli maggiormente digitalizzati.

Il cambiamento climatico è l’emergenza più significativa del momento

I risultati sociali

I risultati della ricerca mettono in evidenza come l’81% degli intervistati ritenga che i servizi digitali abbiano un impatto positivo sui consumi energetici, con una relativa uniformità tra i grandi e i piccoli centri e con una maggiore consapevolezza tra i giovanissimi (16-24 anni) residenti nei grandi contesti urbani. La possibilità di controllare, attraverso la tecnologia, elementi della casa come il riscaldamento, l’illuminazione o gli elettrodomestici, non ha impatti solo sui consumi, ma solleva questioni di privacy soprattutto tra coloro che abitano nelle grandi città italiane. Nei piccoli centri, invece, vi è una visione leggermente meno attenta al valore della privacy, essendo questi cittadini più propensi a condividere informazioni private, se ritenute utili per il servizio.

Per il dettaglio della ricerca è possibile visitare il sito: www.sostenibilitadigitale.it