Progetto di collaborazione tra autorità locali e forze di polizia per tenere le campagne sotto controllo
Un investimento importante di oltre 48 milioni di euro, di cui il 50% direttamente finanziato da AGEA. Sviluppato a partire dal 2021, sulla base del protocollo d’intesa sottoscritto con il Ministero dell’Interno, nasce con AGEA il progetto Criminal Focus Area. L’obiettivo del progetto è contrastare i fenomeni criminali connessi alle attività produttive, attraverso supporti decisionali e l’utilizzo di strumenti di valutazione e controllo, utilizzabili dagli “addetti ai lavori” che si trovano nelle Regioni che fanno parte del Programma PON Legalità.
Amministrazioni locali e nazionali, strutture a finalità pubblica partecipate dai produttori, Organi di Polizia e Controllo utilizzeranno infrastrutture informatiche per monitorare le variazioni quali-quantitative che indicano possibili attività illegali, come discariche abusive, sversamenti, baraccopoli collegate al caporalato e manufatti abusivi che ostacolano uno sviluppo economico-sociale sano. Tali controlli si basano su immagini aerofotografiche scattate ogni anno su un terzo del territorio italiano e consentono di identificare delle zone critiche da monitorare costantemente, c.d. “Criminal Focus Area (CFA)”.
Il progetto, concentrato sul sud, prende in esame l’intero territorio nazionale per identificare tutte quelle superfici che ospitano segmenti di filiere del settore agroalimentare che, interconnettendo le regioni meno sviluppate con il resto del Paese, potrebbero essere condizionate da attività illecite con effetti negativi su libertà di iniziativa e concorrenza.
Con il progetto, realizzato grazie ai finanziamenti europei previsti dal PON Legalità, è stato possibile mettere a servizio delle forze di polizia, le più moderne tecnologie in materia di telerilevamento di fotointerpretazione del suolo che, attraverso la sovrapposizione delle foto aeree storicizzate, forniscono informazioni preziose sia per le attività di indagine sia per le attività di gestione e monitoraggio del territorio. La tecnologia è stata messa a supporto della prevenzione e della repressione di importanti fenomeni criminosi, come per esempio l’interramento dei rifiuti, il caporalato, le terre percorse dal fuoco, con l’intenzione di contribuire al ripristino della legalità in particolare nelle aree meno sviluppate e quindi più deboli del Paese.