Gli Stati membri devono restituire alla Commissione europea 318 milioni di euro di finanziamenti agricoli indebitamente spesi, causa tra l’altro ritardi nei pagamenti dei fondi europei, o per controlli inadeguati, o per il mancato rispetto delle regole Ue di gestione della spese agricole.
L’Italia, in particolare, deve rimborsare 10,34 milioni di euro. Tuttavia, in seguito ad una sentenza della Corte di giustizia europea a suo favore, in una causa che risale al 2007, la Commissione Ue dovrà a sua volta restituire a Roma 2,11 milioni di euro.
Dei 10,34 milioni di rettifiche decise oggi per l’Italia (ma che possono riferirsi a esercizi finanziari passati), un ammontare di 6,91 milioni riguarda “i premi per gli animali ed in particolare le carenze nei controlli in loco, l’applicazione erronea delle sanzioni e un’errata assegnazione dei diritti all’aiuto”. I restanti 3,45 milioni sono relativi – scrive Bruxelles – “a lacune nei criteri di riconoscimento”.
Considerando che una parte dei fondi é già stata recuperata dall’Ue restano da restituire 315 milioni di finanziamenti che dovranno essere versati anche da Danimarca, Germania, Grecia, Spagna, Francia, Portogallo, Romania, Slovenia, Finlandia e Regno Unito. Le principali rettifiche riguardano la Francia e il Portogallo.