Non è un caso se il 2021 in Italia è stato caratterizzato da fenomeni come il caldo estremo in Sicilia, il ciclone che ha colpito Catania e l’abbondanza di piogge in Liguria

Nel 2021 la temperatura dell’oceano ha segnato un nuovo record, abbattendo un nuovo record negativo e raggiungendo così i valori più caldi mai misurati, per il sesto anno consecutivo. E’ la prova evidente del riscaldamento globale, considerando che gli oceani assorbono più del 90 per cento del calore in eccesso sulla Terra.

Negli ultimi dodici mesi, nonostante l’intervento del fenomeno conosciuto come La Niña che avrebbe dovuto contribuire al loro raffreddamento, hanno assorbito 14 zettajoule di energia in più rispetto al 2020, un quantitativo 145 volte maggiore dell’elettricità generata nello stesso periodo di tempo a livello mondiale. In altre parole, la variazione del contenuto termico dei mari nel 2021 è equivalente all’energia che si otterrebbe facendo esplodere sette bombe atomiche ogni secondo per tutta la durata dell’anno.

La notizia è rintracciabile in uno studio pubblicato su Advances in atmospheric sciences da una squadra di 23 ricercatori, fra cui Simona Simoncelli dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) e Franco Reseghetti dell’Enea.

Il riscaldamento a lungo termine risulta ancor più evidente negli oceani Atlantico e Antartico, anche se la situazione del Pacifico settentrionale è drasticamente peggiorata a partire dagli anni Novanta. Preoccupano, inoltre, le condizioni del mar Mediterraneo: le serie temporali delle temperature nel bacino mostrano aumenti più intensi rispetto a quelli osservati alle medesime profondità intermedie in altre zone dell’oceano globale.

Non è un caso se il 2021 in Italia è stato caratterizzato da fenomeni come il caldo estremo in Sicilia nel mese di agosto, il ciclone che ha colpito Catania, l’abbondanza di piogge in Liguria. L’acqua più calda, infatti, evapora più velocemente, caricando l’aria di umidità e alimentando fenomeni meteorologici estremi.

Nel Tirreno ha iniziato a scaldarsi in modo significativo una zona più profonda rispetto al passato. L’acqua calda ha iniziato a invadere il Tirreno da sud, partendo dalle isole Egadi e dalla costa nord-ovest della Sicilia, e ha proseguito verso nord, interessando una zona di mare sempre più ampia e a profondità crescenti.

L’aumento delle temperature altera la distribuzione di alcune specie marine, mentre ne danneggia profondamente altre. Impedisce il normale rimescolamento delle acque superficiali con quelle più profonde, con una conseguente carenza di ossigeno negli strati inferiori.

Il calore favorisce lo scioglimento delle calotte glaciali della Groenlandia e dell’Antartide che, complessivamente, stanno perdendo circa mille miliardi di tonnellate di ghiaccio l’anno, contribuendo significativamente all’innalzamento del livello del mare che minaccia gli atolli e le località costiere.


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