Ce lo ricorda la Pecf, visto che gli italiani stanno per scegliere il tipo di albero da utilizzare in casa in vista del Santo Natale
Con l’avvicinarsi delle festività natalizie, torna nelle case l’antico dilemma: quale albero addobbare? Tra i sostenitori della plastica (“se è finto non sporca e lo puoi riusare”, l’adagio più diffuso) e quello vero (“che è più bello”), si sta facendo spazio negli ultimi tempi la cricca dei sostenitori dell’albero sostenibile. Di questo periodo, le piazze italiane iniziano ad accogliere i tradizionali alberi di Natale: nella maggior parte dei casi si tratta di piante vere. In questo contesto, PEFC Italia, l’ente promotore della gestione forestale sostenibile, ricorda che gli alberi di Natale veri, se provenienti da vivai specializzati o da foreste e boschi gestiti in maniera sostenibile, sono la scelta migliore e che assicura il minore impatto ambientale, specialmente se confrontati con le alternative in plastica che, a fine vita, diventano rifiuti difficili da smaltire.
“Come PEFC invitiamo i Comuni italiani a compiere una scelta di campo, selezionando soltanto alberi provenienti da foreste o coltivazioni certificate: un’occasione per promuovere anche una maggiore consapevolezza sulla provenienza delle piante e sull’importanza del gestire in modo sostenibile il nostro patrimonio boschivo“, le parole di Antonio Brunori, Segretario Generale del PEFC Italia. Ma in base a quali indicatori possiamo dire che l’albero vero è in effetti più sostenibile? Ecco qualche argomentazione a supporto.
L’albero di Natale, un tema importantissimo
Albero vero, ecco perché sceglierlo
Un abete naturale è molto più di un simbolo natalizio: è una componente attiva che respira, assorbendo anidride carbonica e rilasciando ossigeno negli ambienti in cui si trova. Durante il suo ciclo vitale, un abete purifica l’aria rilasciando ossigeno ma anche oli essenziali che hanno un effetto purificante sull’ambiente circostante. Una volta terminato il suo ciclo vitale, l’abete può essere trasformato in sostanza organica, contribuendo ulteriormente al ciclo naturale.
Contrariamente a quanto alcuni possano pensare, gli alberi di plastica non rappresentano una scelta più ecologica. Questi ultimi sono prodotti derivati dal petrolio e, a fine vita, il loro smaltimento è complesso, essendo composti da diversi materiali difficili da separare. Inoltre, basti pensare che un albero artificiale di plastica di 2 metri ha un’impronta di carbonio pari a circa 40 kg di emissioni di CO2 equivalenti, senza considerare il tempo che gli alberi finti impiegano a deteriorarsi nelle discariche, che è di oltre 200 anni. L’impronta di carbonio di un albero vero, invece, è di circa 3,5 kg di CO2, un decimo di quella dell’albero finto. Questo dato evidenzia come gli alberi “finti” non siano affatto migliori per la salvaguardia del nostro patrimonio boschivo.
È un errore pensare che gli alberi di Natale presenti nelle piazze soffrano a causa di radici sottili post-estirpazione; in realtà, gli abeti di grandi dimensioni utilizzati nelle piazze non sono estirpati ma tagliati. Non avrebbe senso estirparli per poi ripiantarli, in quanto non sopravviverebbero, e le dimensioni del vaso necessario sarebbero impraticabili. Per questo motivo, gli alberi sono generalmente fissati a terra con supporti adeguati.
La maggior parte delle città, fortunatamente, sceglie alberi provenienti da boschi gestiti in modo sostenibile, certificati secondo gli standard internazionali come PEFC. Questo significa che il taglio degli alberi destinati alle piazze avviene sempre seguendo criteri di responsabilità e rispetto per i cicli naturali di crescita delle piante. Gli alberi sono selezionati tra quelli maturi e in sovrannumero, secondo piani di gestione forestale sostenibile. Gli alberi provenienti da foreste certificate utilizzati nelle piazze delle città sono quindi piante che sarebbero comunque state tagliate, nel rispetto della crescita complessiva del bosco, per diventare parti di case o oggetti in legno e far spazio a nuove piante più giovani.
Per questo, quando si sceglie un albero di Natale vero – anche per la propria casa – è essenziale optare per esemplari che provengano da foreste o coltivazioni gestite in maniera sostenibile e, possibilmente, locali. In tal modo si garantisce il supporto alle comunità rurali e alle aziende agricole del territorio, e allo stesso tempo si rafforza il legame economico e ambientale tra città e montagna, promuovendo sistemi produttivi rispettosi dell’ambiente. Optare per alberi prodotti da realtà forestali certificate PEFC è sinonimo di garanzia in termini di trasparenza, tracciabilità, legalità e rispetto per l’ambiente. Inoltre, scegliere prodotti di aziende certificate vuol dire rafforzare un circolo virtuoso, contribuendo a modificare le scelte imprenditoriali delle aziende della filiera bosco-legno.
Alla fine delle festività, il legno degli alberi di Natale che hanno adornato le piazze può iniziare una nuova vita ed essere ulteriormente trasformato, a testimonianza della straordinarietà di questo materiale. In molti casi, ad esempio, il legno viene lavorato per diventare arredo urbano, come panchine, tavoli, giocattoli, mobili o strutture ludiche per parchi giochi, arricchendo così gli spazi pubblici e continuando ad essere al servizio della comunità.
Per quanto riguarda gli alberi veri recisi o in vaso nelle case, dovranno essere smaltiti in modo corretto: portandoli nelle isole ecologiche, saranno trasformati in compost, utile alla crescita di nuove piante. Piantare gli alberi dei vasi, dei quali non si conosce la loro origine, in boschi di montagna dove vive spontaneamente anche l’abete è invece una scelta sbagliata, perché si rischia di fare “inquinamento genetico”; se l’abete non fa parte dei boschi naturali del territorio, è allora ecologicamente una pianta “alloctona”, cioè estranea al contesto ambientale. Ove possibile, meglio scegliere il giardino di casa, con la raccomandazione di non posizionare gli alberi troppo vicino agli edifici, visto che tendono a crescere rapidamente.