Nel nostro Paese vale ormai 1,6 miliardi di fatturato e copre il 6% delle superfici agricole coltivate

Agricoltura nostrana sempre più moderna; c’è un interesse crescente, unito ad una molteplicità di innovazioni e ad un’aumentata fiducia verso il digitale che spingono l’impresa agricola e i fornitori di mezzi tecnici verso le nuove soluzioni.

Se ne è parlato parecchio ad Eima International 2022, Esposizione Internazionale di Macchine per l’Agricoltura e il Giardinaggio. A fare il punto sulla situazione è stato il workshop “L’agricoltura… sempre più 4.0: sfide e opportunità per la produzione agricola e zootecnica italiana”, con il quale l’Osservatorio Smart Agrifood ha presentato i dati più recenti sul comparto.

La crescita dell’agricoltura 4.0 è evidente e continua. In cinque anni il giro d’affari in Italia è più che decuplicato passando dai circa 100 milioni del 2017 agli 1,6 miliardi del 2021, con un aumento del 23% solo nell’ultimo anno. Un dato di rilievo che si sposa con l’incremento delle superfici interessate dall’Agricoltura 4.0. Nel 2016 il Mipaaf aveva dichiarato che l’obiettivo era quello di arrivare a una gestione di precisione sul 10% delle superfici entro il 2021, risultato non conseguito. Ma nel 2019 eravamo ancora sotto l’1%, nel 2020 si è saliti fra il 3 e il 4% e nel 2021 si stima di essere attorno al 6%. La tendenza, dunque, è chiara.

Negli 1,6 miliardi di euro, grande rilevanza per i macchinari connessi all’agricoltura 4.0 (il 47% del totale) e il controllo dei mezzi e delle attrezzature (il 35%), anche se una buona crescita viene registrata anche dai sistemi di supporto alle decisioni. Oltre a monitorare l’andamento generale dell’Agricoltura 4.0, l’Osservatorio Smart Agrifood ha sondato il comportamento delle imprese agricole, che ha prodotto nell’ultimo anno riscontri da quasi 900 aziende rappresentative del sistema agricolo nazionale.

Il 64% di queste ha dichiarato di adottare almeno una delle soluzioni rientranti nell’Agricoltura 4.0 (irrigazione di precisione, controllo e monitoraggio dati, controllo da remoto, sistemi di supporto alle decisioni) e il 40% due soluzioni, con una crescita del 15% nell’ultimo anno. Spiazza in questo universo la pressoché totale assenza dei droni e anche il limitato utilizzo dei robot, che potrebbero essere la frontiera dell’Agricoltura 5.0.

Un ultimo dato, significativo di un diverso atteggiamento delle imprese agricole, è quello relativo ai vantaggi attesi dall’Agricoltura 4.0. Ci si attendeva che in cima alle aspettative delle imprese agricole ci fosse la riduzione dei costi, e invece gli agricoltori che hanno attivato queste soluzioni hanno messo prima la riduzione degli input tecnici e il risparmio d’acqua, il miglioramento della qualità del suolo e del prodotto finale, il minor inquinamento delle acque e dell’aria.