Lungo alcuni tratti di costa della Sardegna la vita e la morte, la bellezza e l’incubo, le guerre simulate e le morti vere sono divise da un confine sempre più sottile. Un confine lungo il quale corre il fronte interno più grande d’Europa, che dal dopoguerra ad oggi ha snaturato territori di una bellezza spesso struggente trasformandoli in teatri di esercitazioni e sperimentazioni di morte.

Chi vive lungo quel confine parla di “Sindrome di Quirra”, un male invisibile e oscuro, fatto di decine di morti apparentemente inspiegabili, che ha portato nel cuore del Mediterraneo l’incubo della contaminazione da polveri di guerra. Un incubo tanto impalpabile quanto micidiale, che accomuna questo fronte interno ai teatri di guerra come i Balcani e l’Iraq.

Ma non solo. Inquinamento elettromagnetico, fanghi tossici, rifiuti pericolosi, e tutto il repertorio di scorie che un selvaggio abuso militare e industriale porta con sé. Poligoni militari, la più grande raffineria del bacino del Mediterraneo, uno stuolo di produzioni industriali ad alto impatto sanitario e ambientale che vivacchiano intorno a desueti distretti minerari, tra i più vasti e malandati del vecchio continente.

Corpi estranei che regalano morte, al presente e al futuro, in cambio di incerte e malsane buste paga. Lo sa il vento è un viaggio in alcuni angoli d’inferno che stanno dietro le quinte di un paradiso, la storia paradossale della terra che vede alcuni dei più incontaminati e suggestivi tratti di Mediterraneo convivere con bombe ambientali sul punto di esplodere.

Dopo decenni di complicità, omissioni e silenzi, c’è chi contro le guerre simulate e gli abusi mascherati ha dichiarato una vera e quotidiana battaglia. Quella per avere la verità sul proprio destino. Ecco allora una dettagliata denuncia in libreria: “Lo sa il vento. Il male invisibile della Sardegna” di Carlo Porcedda e Maddalena Brunetti, con prefazione di Paolo Fresu (Edizioni Ambiente, pagg. 224, euro 14).

Porcedda e Brunetti, due giornalisti di razza, con passo coraggioso e sguardo lucido ci fanno da guida nel “Sardegna Horror Tour”, dal Sarrabus al Campidano, dal Sulcis-Iglesiente sino a Porto Torres e l’arcipelago della Maddalena incontrando pastori, militari, famiglie, magistrati e medici e facendoci scoprire l’inferno della Sardegna paradisiaca.