Il Presidente lancia l’allarme; è necessario agire immediatamente

Da un lato le calamità naturali, siccità prima ed alluvioni poi, hanno arrecato danni enormi all’agricoltura, facendo paventare in alcune circostanze perfino il rischio di carestia. Ma la cronaca di questi tempi ci diche anche che il cibo si getta via troppo spesso con comportamenti irresponsabili.

L’Italia si trova ai primi posti della classifica riguardante lo spreco alimentare, secondo i dati recentemente raccolti dall’Eurostat; il fenomeno dello spreco alimentare rappresenta una situazione critica. L’Italia è tra i “campioni” in termini di spreco alimentare, malgrado vi sia stato un lieve miglioramento rispetto alla valutazione dello scorso ottobre. Il nostro Paese si trova ancora in una situazione allarmante: in Italia si sprecano annualmente circa 20 kg di cibo pro capite ancora buono e commestibile, che finiscono nella spazzatura, con una diminuzione di appena il 12%. Il dato di 20 chili di prodotti ancora utilizzabili che vanno sprecati rappresenta un problema grave e significativo; tuttavia, ci sono anche altri paesi che incredibilmente riescono a fare ancora peggio dell’Italia.

L’Osservatorio Sprechi Alimentari del Crea Alimenti e Nutrizione, in collaborazione con la Società Italiana di Nutrizione Umana (Sinu), ha evidenziato che in Italia vengono sprecati mediamente 370 grammi di cibo buono ogni settimana. In confronto, Spagna (534 g), Germania (534 g) e Ungheria (464 g) superano l’Italia in questa classifica. È importante sottolineare che questi dati si riferiscono principalmente ai cibi completamente inutilizzati, che potrebbero essere consumati senza problemi. Spesso, questo spreco avviene quando si ha a che fare con i bambini, i quali tendono a non completare i loro pasti. Inoltre, si verificano sprechi anche con il pane, i panini e altri prodotti simili che potrebbero essere conservati in freezer per essere utilizzati successivamente, ma che invece finiscono direttamente nella spazzatura. Si riscontra un maggior spreco nelle famiglie monocomponenti e giovani, nonché in quelle con reddito più elevato.

Voglio dunque evidenziare, cari amici, la necessità di una maggiore consapevolezza riguardo allo spreco alimentare. Mentre la grande distribuzione ha iniziato a prendere misure per contrastare questa problematica, è fondamentale sensibilizzare maggiormente le famiglie a livello domestico. Lo spreco alimentare in Italia rappresenta una piaga che deve essere combattuta. Ogni singola famiglia ha un ruolo fondamentale nel ridurre lo spreco alimentare, adottando pratiche sostenibili come il corretto stoccaggio dei cibi, il riutilizzo degli avanzi e una pianificazione attenta dei pasti. Tuttavia, solo attraverso uno sforzo collettivo che coinvolga in prima linea anche le altre realtà interessate al fenomeno dello spreco, tra cui le mense, gli ospedali, la ristorazione, possiamo sperare di invertire questa tendenza e garantire una gestione responsabile delle risorse alimentari nel nostro Paese.

L’UCI si impegna a collaborare con le Istituzioni, le organizzazioni, le aziende e le famiglie per affrontare efficacemente il problema dello spreco alimentare in Italia, e a promuovere un’informazione corretta per sostenere un cambiamento sostanziale e positivo. Il tempo stringe, e solo attraverso una mobilitazione generale possiamo affrontare questa sfida e costruire un futuro più sostenibile per tutti.