Offerta differenziata sugli scaffali per le Dop e le Igp e fondi per la lotta alla contraffazione: questi i messaggi lanciata da Aicig (Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche) durante la presentazione dell’11/mo Rapporto sulle produzioni agroalimentari italiane Dop Igp Stg 2013 – realizzato dalla Fondazione Qualivita e Ismea, in collaborazione con Aicig e Accredia con il contributo del Ministero delle politiche agricole.
Un comparto in salute, nonostante il momento di congiuntura economica, che stima un aumento del 2% dei valori alla produzione e un giro d’affari al consumo di 12,6 miliardi di euro (+5% su base annua) dove le produzioni certificate crescono rispetto all’anno precedente di oltre 5 punti percentuali sia in valore che in volume – raggiungendo quota 1,3 miliardi di tonnellate.
“Le Dop e le Igp sono un patrimonio pubblico da salvaguardare, il contrasto al fenomeno della contraffazione rappresenta una priorità” sottolinea l’associazione che chiede al governo ”di assumersi l’impegno di trasferire i fondi derivanti dalle sanzioni amministrative applicate in violazione alle norme di tutela delle Dop e Igp su Bandi a favore dei Consorzi di Tutela. Le nostre Dop e Igp – auspica inoltre Aicig – si rendano ben riconoscibili al consumatore sugli scaffali della grande distribuzione, con una norma che non costa niente, che può essere fatta subito replicando la circolare 137021 del 2009 su etichettatura e presentazione dei prodotti alimentari delle festività del ministero dello Sviluppo Economico “.
”Le nuove regole contro l’agropirateria – conclude il presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo Paolo De Castro – sono la dimostrazione concreta dell’impegno dell’Europarlamento a tutela delle eccellenze del settore. A questi provvedimenti se ne sommano altri come la minore burocrazia nel funzionamento dei Consorzi di Tutela e la possibilità, tra le altre cose, di introdurre in etichetta a integrazione dei marchi di qualità certificata, riferimenti testuali o simbolici a marchi d’area e/o geografici. Mi trovo quindi pienamente d’accordo con quanto sostenuto dal presidente di Aicig anche sull’aspetto relativo ad una commercializzazione dei prodotti Dop e Igp per far percepire al consumatore il loro reale valore”.