La Sicilia, afflitta dalla siccità a febbraio. Una task force gestirà la carenza idrica, si prospetta un’estate complicata
Venerdì scorso, il 9 febbraio, la Regione Sicilia ha dichiarato lo stato di calamità naturale su tutto il territorio a causa della siccità. Nonostante la stagione invernale, la Sicilia sconta una forte carenza di risorse idriche, un problema che sta diventando sempre più grave. La situazione danneggia gli agricoltori e gli allevatori, già duramente colpiti dalle conseguenze dei fenomeni atmosferici catastrofali durante tutto il 2023. L’allevamento è uno dei settori più colpiti, a causa dell’assenza di foraggio verde.
Il governo regionale ha incaricato una unità di crisi di individuare possibili interventi strutturali da eseguire con urgenza. L’obiettivo è contrastare la scarsità idrica, salvaguardare gli allevamenti zootecnici e le produzioni delle aziende agricole, garantendo sufficienti volumi d’acqua. La situazione meteorologica degli ultimi mesi ha comportato una notevole diminuzione dei volumi d’acqua negli invasi, impedendo una regolare irrigazione dei terreni per sostituire la mancanza delle piogge. Secondo l’Osservatorio sulle risorse idriche di Anbi, in Sicilia la seconda metà del 2023 è stata la più arida da oltre un secolo: da settembre a dicembre, l’ammanco complessivo è di circa 220 millimetri di pioggia, mentre il solo ultimo mese dell’anno ha registrato deficit di precipitazioni fino al 96 per cento su alcune località tra le province di Enna (-81,5 per cento mediamente sull’intera provincia) e Catania (-80 per cento in media).
L’annuale bilancio regionale non risulta drammatico anche se fa segnare ben 160 millimetri in meno rispetto alla media. Ciò si deve gli eventi estremi che hanno colpito l’isola nella prima metà del 2023. Secondo Anbi la condizione degli invasi siciliani, la cui capacità è limitata dal sedime accumulato sui fondali e che si stima occupi fino al 40 per cento della capacità totale di stoccaggio, non consente più di assolvere pienamente né alla loro funzione calmieratrice delle piene, né tantomeno a quella di riserva di acqua. Si sta prospettando un’estate davvero delicatissima.
Di recente, lo European drought observatory di Copernicus ha riconosciuto come il 16,1 per cento dell’Europa sia ormai minacciato da grave siccità, ma soprattutto l’1,2 per cento sia già in allarme conclamato: parliamo delle spagnole Murcia, Regione Valenciana, Maiorca, oltre alla Sicilia.