Negli ultimi anni sono balzati all’onore della cronaca tragici attacchi con armi da fuoco avvenuti in Europa, in particolare in Norvegia, Belgio, Finlandia, Francia o Italia per citare solo alcuni paesi. Nessun paese è escluso e in tutta l’UE ogni anno oltre mille persone sono uccise a colpi d’arma da fuoco e mezzo milione di armi da fuoco smarrite o rubate nell’UE non vengono ritrovate.
Ora la Commissione presenta suggerimenti per ridurre i reati commessi con armi da fuoco in Europa, individuando azioni a livello dell’UE, attraverso la legislazione, le attività operative, la formazione e i finanziamenti dell’UE, per affrontare le minacce poste dall’uso illegale di armi da fuoco. In questa occasione, la Commissione pubblica i risultati di un’indagine Eurobarometro che indica come il livello dei reati commessi con armi da fuoco sia probabilmente destinato ad aumentare nei prossimi cinque anni e come il 55% dei cittadini europei desideri norme più severe su chi è autorizzato a detenere, acquistare o vendere armi da fuoco.
La Commissione presenta pertanto idee utili a colmare le lacune a livello dell’UE, in tutto il ciclo di vita delle armi, tra cui la produzione, la vendita, la detenzione, il commercio, l’immagazzinamento e la disattivazione, rispettando una lunga tradizione di uso legittimo delle armi da fuoco, come ad esempio in attività quali il tiro sportivo e la caccia. Le norme comuni più severe a livello dell’UE in materia di disattivazione delle armi da fuoco potrebbero assicurare che, una volta dismesse, le armi da fuoco rimangano inutilizzate. La Commissione si concentrerà su un approccio comune relativo alle modalità per contrassegnare le armi da fuoco con un numero di serie al momento della produzione, onde poter rintracciare più facilmente quelle utilizzate dai criminali.
È necessario prendere in considerazione una legislazione unionale che preveda norme minime comuni sulle sanzioni penali per garantire che le attività dissuasive siano efficaci in tutti gli Stati membri e che non vi siano lacune giuridiche a favore dei trafficanti. Tali norme potrebbero stabilire quali violazioni commesse con armi da fuoco debbano essere oggetto di sanzioni penali (fabbricazione illecita, traffico, manomissione dei marchi, detenzione illegale e intenzione di fornire armi da fuoco), nonché specificare il livello delle sanzioni che devono essere imposte dagli Stati membri.
La violenza da arma da fuoco potrebbe essere ridotta anche dal rafforzamento della direttiva concernente il mercato interno dell’UE per quanto riguarda il possesso di armi negli Stati membri, ad esempio limitando l’accesso ai modelli di armi particolarmente pericolosi per l’utilizzo civile. Saranno esaminate inoltre procedure per la concessione del porto d’armi per individuare soluzioni concrete.