Gusti che cambiano, nuove tendenza da inseguire grazie a un potere d’acquisto in crescita o, più semplicemente, voglia di benessere.
Sono sempre più numerosi i consumatori di olio di oliva extravergine Made in Italy nei Paesi dell’Europa Centro-Orientale.
A dirlo sono i dati Assitol – l’Associazione Italiana dell’Industria Olearia – che sottolinea come negli ultimi anni sia cresciuto l’interesse di questi Paesi per un prodotto che tradizionalmente non era certo facile trovare sulle tavole di questi consumatori, culturalmente abituati ad altri tipi di olio per condire i loro piatti. Se nel 2012 le importazioni di extra dalla Croazia hanno segnato un +20%, seguita dalla Serbia (+17%) e dalla Repubblica Ceca (+11,8%), nei primi sei mesi del 2013, questa tendenza è stata confermata se non in alcuni casi superata.
Gli aumenti più significativi, rende noto Assitol, si rilevano in Bielorussia (+75%), in Polonia (+26,6%) e nella Repubblica Ceca (+20%). In incremento gli acquisti di olio vergine d’oliva anche in Croazia, che vede aumentare la sua quota del 10%, e in Slovenia, con un +1,2%. Il gusto più deciso e il colore più intenso dell’olio di oliva extravergine italiano prende così il posto di quello di girasole, dal gusto più dolce, o di sansa, o semplicemente di oliva. Nel complesso, da inizio anno l’Europa dell’Est ha importato circa 7 mila tonnellate di olio confezionato dalle imprese italiane. Un dato, secondo gli operatori di settore, destinato a crescere ancora. Il segreto di questo successo è nel savoir faire italiano.