Nel corso del prossimo anno, 339 milioni di persone in 69 paesi avranno bisogno di aiuti umanitari. A lanciare questo appello sono le Nazioni Unite
Nel corso del 2023, ben 339 milioni di persone in 69 diversi paesi avranno bisogno di aiuti umanitari. Se tale entità fosse uno stato sarebbe il terzo più popoloso del pianeta dopo Cina e India, battendo addirittura gli Stati Uniti. In pratica, si tratta di un essere umano su 23. La cifra, allarmante, è ufficiale ed è contenuta in uno studio dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu).
Tra guerra, eventi meteo estremi e crisi alimentare
Rispetto all’anno in corso, il numero di persone che necessitano di aiuti umanitari è aumentato di 65 milioni di unità, come la popolazione della Francia. Per quale motivo? Da un lato l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, con la distruzione di infrastrutture fondamentali e milioni di persone costrette a fuggire. Poi non dimentichiamo l’impennata dei prezzi alimentari che ne deriva e che ha avuto ripercussioni a catena in tutto il mondo, compresi paesi che già erano in crisi per la siccità (come quelli del Corno d’Africa) o per i conflitti (come Afghanistan e Yemen).
La Global humanitarian overview 2023 (Gho), mette in relazione i numeri che l’umanità dovrebbe tutelare. Almeno 222 milioni di persone in 53 paesi saranno purtroppo in una condizione di insicurezza alimentare acuta entro la fine del 2022; entro la fine del secolo, il caldo estremo potrà mietere più vittime del cancro; 388 milioni di donne e ragazze vivono in condizioni di povertà estrema, e ci vorranno ancora 132 anni per raggiungere la parità di genere.
Quanti aiuti umanitari servono per il 2023
Per essere messe nelle condizioni di assisterli, l’Onu e le sue agenzie partner lanciano un appello ai donatori internazionali: servono 51,5 miliardi di dollari per gli aiuti umanitari. Una cifra record, aumentata del 25 per cento rispetto all’inizio del 2022. Tra i i paesi in cui la situazione è critica, a tal punto da richiedere interventi che costeranno più di un miliardo di dollari ciascuno, ci sono Afghanistan, Siria, Yemen, Ucraina, Etiopia, Repubblica Democratica del Congo e Somalia.
Da sole, l’Onu e le agenzie partner possono raggiungere 230 milioni di persone che ne hanno bisogno. Per gli altri 109 milioni, hanno bisogno di essere affiancate da donatori bilaterali e da altre organizzazioni. I finanziamenti sono un punto critico: quest’anno è arrivato solo il 44 per cento delle risorse necessarie per gli aiuti umanitari. Non tanto per “colpa” dei donatori, ma perché ci sono state troppe emergenze da affrontare, disseminate su un territorio troppo vasto. E il 2023 non farà che confermare queste crisi.