Disponibile da pochi giorni anche in Italia, presso gli studi dei medici veterinari, il primo vaccino contro la Leishmaniosi canina.
Disponibile da pochi giorni anche in Italia, presso gli studi dei medici veterinari, il primo vaccino contro la Leishmaniosi canina, malattia spesso mortale, diffusa in particolar modo nelle regioni del centro-sud e nociva anche per la salute dell’uomo tanto da essere oggetto di azioni per il controllo e la riduzione della malattia da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità.
“Dopo 110 anni dalla scoperta del parassita da parte di William Leishman e Charles Donovan e venti anni di ricerca e sviluppo, è finalmente disponibile in Italia il primo vaccino contro la Leishmaniosi canina – dichiara Paolo Bianciardi, consulente tecnico di Virbac come responsabile per l’Europa dello sviluppo della terapia della Leishmaniosi.
Più dei due terzi della popolazione canina di tutta l’Europa Sud-Occidentale è esposta all’infezione, endemica in undici Paesi del bacino mediterraneo: Portogallo, Francia, Spagna, Italia, Malta, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Albania, Grecia, Cipro. Recentemente la malattia si sta spostando dal Sud Europa, area tradizionalmente più colpita, verso il Nord Europa. Si ipotizza una duplice causa: da una parte i cambiamenti climatici, dall’altra l’aumento di persone che viaggiano con il proprio cane al seguito.
La profilassi attuata fino ad oggi ha avuto l’obiettivo di ridurre il contatto tra il cane e il parassita, attraverso l’utilizzo di antiparassitari esterni veicolati da spray insetticidi, collari repellenti e spot-on. I trattamenti disponibili per far fronte alla malattia conclamata, che può portare alla morte dell’animale, richiedono tempi di applicazione lunghi e impegnativi con il risultato di alleviarne i sintomi senza offrire una cura definitiva . Il vaccino disponibile oggi è invece una forma di prevenzione nuova e differente che protegge il cane “dall’interno” e ne potenzia il sistema immunitario in modo specifico contro il parassita Leishmania.
La Leishmaniosi canina è una malattia che può provocare la morte dell’animale. È causata da un parassita microscopico (la Leishmania) trasmesso al cane tramite la puntura di insetti simili a zanzare chiamati flebotomi o pappataci. In Italia è diffusa lungo tutta la costa tirrenica, ionica e adriatica, isole comprese. Sono inoltre presenti focolai sparsi anche nel resto del Paese. I sintomi più comuni sono nell’animale: febbre, perdita del pelo (in particolare attorno agli occhi), ulcere cutanee, crescita delle unghie, dimagrimento. Possono essere colpiti anche gli organi interni con comparsa di anemia, artrite e grave insufficienza renale. La Leishmaniosi è una grave minaccia per tutte le razze canine e alcune di esse sono particolarmente vulnerabili: Boxer, Cocker Spaniel, Rottweiler, Pastore Tedesco.
Il rischio di contagio è proporzionale all’esposizione dei soggetti nelle aree che rilevano la presenza di flebotomi. In alcuni casi i cani contagiati possono guarire naturalmente dall’infezione, in altri casi possono rimanere infettati senza evidenziare sintomi costituendo pur sempre una minaccia di contagio per gli altri cani. Il vaccino è stato ottenuto in venti anni di ricerche di tecnologia vaccinale su un rivoluzionario terreno di coltura brevettato, privo di cellule e di siero, creato per fornire le condizioni necessarie allo sviluppo del ciclo vitale completo di Leishmania evitando l’impiego di animali da laboratorio. Il nuovo vaccino può essere somministrato a partire dai sei mesi di età del cane. Il protocollo di prima vaccinazione prevede un ciclo di tre iniezioni da somministrare con un intervallo di tre settimane l’una dall’altra, mentre in seguito sarà sufficiente un richiamo annuale per mantenere il cane immune dalla Leishmaniosi. La vaccinazione protegge infatti in modo continuativo e riduce drasticamente il rischio di sviluppare la malattia.