I fondi Ocm per la promozione del vino, con la nuova Pac e l’Ocm unica, potranno essere utilizzati anche nei Paesi europei, e non solo in quelli extra Ue.
La news l’aveva anticipata a WineNews, a Vinitaly 2013, il Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Ue Paolo de Castro, che ribadisce: “a Pac approvata, perché di fatto manca solo il voto in aula il 20 novembre, sul quale confido in una larga maggioranza, confermiamo quello che abbiamo detto a Vinitaly. Non solo fondi europei per la promozione del vino confermati nella loro interezza, e quindi 500 milioni all’anno a livello europeo, e circa 100 per l’Italia, e nessun settore alimentare ha questa dotazione – spiega De Castro, ma certamente la nuova Ocm darà la possibilità agli Stati membri di utilizzare i fondi non solo per campagne promozionali nei Paesi terzi, ma anche in Europa. Naturalmente – precisa De Castro – con regole diverse, perché non possiamo spendere soldi europei per fare concorrenza tra vino italiano e spagnolo nel mercato svedese, per esempio. Sarebbe uno spreco. Dobbiamo investirli, invece, per far crescere la domanda, soprattutto nei Paesi nordici dove il consumo è molto basso, evitando di mettere in competizione aziende di un Paese rispetto ad un altro. Ed è un modo anche per accompagnare quella domanda, strutturalmente in calo, nei Paesi produttori più importanti, come Italia, Spagna e Francia, figlia anche della scomparsa del vino come alimento e della “conversione” al consumo di vino di qualità e in bottiglia”.
Se questo, dunque, sarà il futuro dell’Ocm vino, il Ministro delle Politiche Agricole, Nunzia De Girolamo, fa il punto sul passato, a chiusura dell’ultimo ciclo quinquennale di questo strumento che, insieme al lavoro dei produttori, ha dato grande impulso all’export del vino italiano, ma non solo: “con gli oltre 330 milioni della campagna 2012/2013, il Programma nazionale di sostegno per il settore vitivinicolo ha erogato circa 1.500 milioni di euro negli ultimi cinque anni di applicazione dell’Organizzazione Comune di Mercato del vino. Con orgoglio possiamo dire che, confrontando i nostri dati con quelli forniti dagli altri Stati membri, l’Italia risulta il Paese europeo che più degli altri ha utilizzato fondi in queste misure strategiche, dimostrando così di saper meglio cogliere l’obiettivo di aumentare la competitività del settore, intervenendo sull’ammodernamento e la razionalizzazione del vigneto e facendo conoscere sempre più i nostri prodotti nei nuovi mercati o consolidando la nostra posizione in Paesi di grande interesse commerciale”.
Guardando alle diverse voci di spesa, il bilancio conclusivo dell’annualità appena trascorsa conferma il trend delle annualità precedenti, mettendo in evidenza come siano sempre le misure della ristrutturazione e riconversione dei vigneti e della promozione dei vini sui mercati dei Paesi terzi a fare da traino, raggiungendo, cumulativamente, la quota di 240 milioni di euro circa (156,4 milioni per la ristrutturazione, 83 per la promozione), ben oltre la metà dei fondi complessivamente disponibili per l’Italia per l’esercizio finanziario 2012/2013 (336 milioni di euro).
La misura investimenti, avviata solo nel 2011, ha fatto registrare un buon risultato, con pagamenti eseguiti pari a circa 56 milioni di euro. La vendemmia verde, misura di contenimento della produzione, introdotta con l’obiettivo di prevenire eventuali crisi di mercato attraverso il ripristino dell’equilibrio fra domanda e offerta di vino, ha fatto registrare un utilizzo limitato, pari a 750.000 euro, come pure la distillazione dei sottoprodotti a cui sono stati destinati 5 milioni di euro.
L’assicurazione del raccolto ha invece assorbito oltre 35 milioni di euro di contributo, destinati a coprire i costi dei premi assicurativi versati a copertura delle perdite legate alle avverse condizioni climatiche e alle infestazioni parassitarie.