Per questo investiremo sulla semplificazione amministrativa, su collegamento e condivisione dei dati tra diverse istituzioni, sui contratti di filiera e nelle politiche di filiera, per una più equa distribuzione del valore. 

Non esistono filiere sporche. Esistono i comportamenti penalmente rilevanti delle singole imprese, che dobbiamo perseguire. Per questo investiremo sulla semplificazione amministrativa, su collegamento e condivisione dei dati tra diverse istituzioni, sui contratti di filiera e nelle politiche di filiera, per una più equa distribuzione del valore. E in questo l’alleanza con i consumatori è essenziale”. Sono le Prole programmatiche del ministro Bellanova al Tavolo interistituzionale sul caporalato, insediato presso il dicastero che presiede.

L’azione dovrà essere volta alla repressione e alla prevenzione, con azioni coordinate su trasporti, logistica, ospitalità, servizi, controlli. Obiettivo non può che essere una più equa distribuzione del valore nella filiera agroalimentare e un’alleanza col cittadino. Il consumatore deve portare il proprio contributo per spezzare la catena dello sfruttamento, perché se un prodotto viene venduto sotto costo c’è qualcuno che quel costo lo paga.

“Abbiamo due priorità. Garantire protezione alle persone, lavoratrici e lavoratori italiani e stranieri cui vengono negati diritti fondamentali. Dare risposte alle legittime aspettative di migliaia di aziende agricole oneste, e sono la maggior parte, che chiedono forme più efficienti per reperire manodopera legale”. Il caporalato è mafia, ha continuato il ministro al Tavolo, “perciò dobbiamo combatterlo con armi nuove. Nel piano ci sono 10 azioni prioritarie e impegni precisi, sui quali da subito dobbiamo metterci al lavoro. E poi c’è un metodo nuovo: contro il caporalato, soprattutto in alcune aree di emergenza, si dovrà intervenire d’ora in poi solo con azioni coordinate su alloggi, trasporti, intermediazione legale del lavoro, controlli”.

“La legge 199 funziona, ora dobbiamo rafforzare la prevenzione. A breve insieme ai ministri  Catalfo e Lamorgese ci confronteremo al tavolo sul caporalato al ministero del Lavoro. Dobbiamo spezzare la catena che tiene legati a doppio filo lavoratori e imprese ai caporali e alle organizzazioni criminali. Favorire meccanismi trasparenti, automatici, tempestivi, di incrocio domanda e offerta. Sconfiggere concorrenza sleale e dumping. La dignità dei lavoratori al primo posto. Noi non stiamo a guardare” ha concluso il ministro delle Politiche agricole.