Trentadue città e regioni in tutta Europa sono state premiate per le loro nuove iniziative a favore della terza età. I vincitori, che si sono distinti per le soluzioni innovative attuate, in ambito tecnologico, sociale e organizzativo, per incrementare l’efficienza del sistema sanitario e dell’assistenza sociale, hanno ricevuto il premio da Neelie Kroes, Vicepresidente della Commissione europea, responsabile dell’Agenda digitale.

I progetti vincenti provengono da Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Spagna e Svezia. 13 strutture di riferimento hanno ottenuto tre stelle, 12 due stelle e 7 una stella. Il Partenariato europeo per l’innovazione nell’ambito dell’invecchiamento attivo e in buona salute prevede sei categorie di iniziative innovative: cure mediche ad hoc, prevenzione di cadute, fragilità e denutrizione, assistenza integrata, vita indipendente e ambienti adatti alle esigenze dell’età.

Tra gli esempi di buone pratiche vi sono:

· l’Andalusia, in Spagna, che ha integrato nel proprio sistema elettronico informazioni sanitarie su tutti i suoi 8,5 milioni di abitanti, ha ottimizzato il coordinamento degli operatori sanitari e sociali e migliorato l’assistenza sociale per i circa 1,3 milioni di cittadini di età superiore ai 65 anni;

· la Scozia che ha elaborato un sistema di previsione dei rischi per cure preventive al fine di far sì che entro il 2020 tutti possano vivere più a lungo, in buona salute, nella propria casa o in una struttura residenziale. Il progetto ha ridotto i ricoveri ospedalieri o ne ha diminuito la durata e ha comportato un risparmio di 190 sterline per paziente;

· la regione Paesi Baschi, in Spagna, che sta utilizzando 14 progetti TIC per attuare la propria strategia per le malattie croniche. Finora, vi è stata una riduzione del 38% dei ricoveri ospedalieri per casi molto gravi e un calo del 26% delle visite al pronto soccorso;

· l’Università di Coimbra, in Portogallo, che sovvenziona un ecosistema olistico di operatori del settore per l’attuazione di buone pratiche. Gli specialisti hanno riscontrato risultati positivi, per quanto riguarda l’invecchiamento cognitivo, la demenza e il deterioramento della vista, in 1350 pazienti all’anno e sono stati creati oltre 100 posti di lavoro.