Ieri l’annuncio del Ministro. E sabato è prevista la giornata nazionale del “rito caffè espresso italiano”. Si punta sul valore sociale della preziosa bevanda

Il caffè come cultura e immagine pubblica della socialità, molto più, quindi, di una semplice bevanda. ma uno scambio culturale e emotivo. Su questa base ieri è stata presentata ufficialmente dal ministro Patuanelli la candidatura che intende raggiungere l’obiettivo di diventare patrimonio immateriale dell’Unesco, in quanto si tratta di un prodotto unificante del nostro paese.

Lo stesso inquilino di Via XX Settembre ha così motivato la scelta dell’esecutivo nazionale: “la candidatura è credibile perché legata alla sostenibilità e ai diritti di lavoratori e lavoratrici. C’è poi un valore economico e industriale che nasce dalla filiera”.

Il dossier di candidatura a Patrimonio immateriale Unesco, definito “il caffè espresso italiano tra cultura, rito, socialità e letteratura nelle comunità emblematiche da Venezia a Napoli“, non è l’unica attività che coinvolge la bevanda nera in questa settimana.

Infatti sabato 26 marzo ci sarà la giornata nazionale del “Rito del caffè espresso italiano”, con fitto programma di iniziative congiunte realizzato dalle comunità che da nord a sud sostengono la candidatura del caffè espresso italiano. L’annuncio è stato fatto a margine dell’incontro di presentazione della candidatura.

In questo modo si è dato ufficialmente avvio alla sottoscrizione della Carta dei valori da parte delle comunità emblematiche di Torino, Milano, Venezia, Trieste, Bologna, Roma, Napoli, Lecce, Pescara, Palermo, Modica che sostengono il dossier di candidatura a patrimonio immateriale dell’Unesco – presentato su iniziativa congiunta della Regione Campania e del Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale.


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