Nonostante ciò, la qualità rimane di gran lunga superiore
Nonostante le piogge dell’ultimo periodo, la siccità che ha colpito la Sicilia occidentale nell’ultimo anno ha influito pesantemente su diverse colture ma soprattutto sulla produzione olivicola.
Alla vigilia della campagna di raccolta si registrano perdite ovunque, con cali di produzione fino al 50%, ad esempio, nel Partinicese. La qualità del prodotto per fortuna rimane altissima: gli alberi, finora, non sono stati attaccati dalla mosca olearia, ma i produttori vigilano sono chiamati a vigilare sullo stato di salute degli uliveti delle prossime settimane, decisive per la produzione finale.
Le elevate temperature, rimaste a lungo sopra le medie stagionali, e la poca disponibilità di acqua dei mesi di luglio e agosto, hanno creato una situazione di criticità un po’ ovunque in Sicilia. Le olive hanno avuto problemi di accrescimento e dove gli uliveti non erano irrigati si è verificato anche un problema di cascola, ed i forti temporali improvvisi di queste settimane non sono stati sufficienti a migliorare di molto il quadro generale.
Altro motivo di apprensione è il confronto con i prezzi di mercato e le frodi. Secondo le prime stime, quest’anno la domanda è destinata a crescere. Le prime prove di molitura di quest’anno indicano un prezzo di 9 euro nella provincia di Palermo e di 9,55 in quella trapanese.