I risultati dell’indagine I Love Italian Food, network che tutela la cultura enogastronomica italiana, che ha coinvolto quasi 6mila ristoratori nei 5 continenti
La pizza è il piatto italiano più ordinato nel mondo, ambasciatore della cucina e della cultura gastronomica del nostro Paese. Le curiosità emergono dalla survey lanciata da I Love Italian Food, che ha coinvolto oltre 5800 chef, pizzaioli e ristoratori italiani in quasi tutti i continenti, dall’Europa agli Stati Uniti, fino all’Asia e l’Australia.
Ristoranti, ambasciatori del made in Italy
Partendo dal fatto che esistono circa 100mila ambasciatori del Made in Italy enogastronomico al di fuori dei confini nazionali, I Love Italian Food ha attivato una vasta rete di contatti internazionali per conoscere i piatti più apprezzati fuori dal nostro Paese, ed anche le richieste più stravaganti giunte dai commensali. La pizza straccia sempre tutti i competitor. C’è spazio anche per le sorprese: al secondo posto la Carbonara, sempre più apprezzata da Oriente a Occidente; poi le tagliatelle al ragù/alla Bolognese, amate in modo trasversale ma in particolare dagli expat. Appena sotto il podio uno dei piatti della domenica italiana: le lasagne. Al quinto posto l’unico dessert entrato in classifica: il tiramisù.
“Le più richieste restano i grandi classici: Margherita e Marinara”, le parole di Cozzolino, ristoratore noto in tutte le Americhe con locali a New York. “Tuttavia abbiamo notato un crescente interesse per le farciture più creative, come salsiccia piccante o burrata”. Non mancano le pretese più insolite, come la pizza con i marshmallow. In tal caso che si fa? Stiamo pur sempre parlando di clienti, cioè di gente che paga e (di solito) ritorna. “Di fronte a richieste come queste cerco di assecondare i clienti, ma ne approfitto anche per educarli sulla cucina italiana, raccontando storie e curiosità sui piatti autentici”, chiosa lo chef.
Sulla stessa linea Enzo Oliveri, celebrity chef e presidente dell’Associazione Cuochi Italiani in UK. “Dipende dal cliente, se sai che è una battaglia persa lasci perdere, altrimenti cerchi di educarli al gusto”, dichiara. Ad esempio, a non mettere il parmigiano sul pesce.
“Siamo molto tradizionalisti – spiega ancora Peppe Errichiello, tra i pizzaioli più famosi in Giappone, proprietario di tre pizzerie pluripremiate – se ci fanno delle richieste particolari al 99% non le accettiamo. Anzi, se qualche cliente si fa portare olio piccante e vedo che lo versa su una pizza oppure su un piatto che a me non piace vado dal cliente e gli dico che sta rovinando il gusto di un piatto che ha richiesto impegno. Se mai il cliente mi guarda storto gli dico che non sta valorizzando il lavoro mio e di 40 dipendenti”.
Pasta sì, ma quale?
Nella particolare classifica di I Love Italian Food figurano anche spaghetti o linguine alle vongole: arrivano al nono posto, dopo risotto, ravioli e parmigiana. Chiude la top ten la pasta al pesto alla genovese.
Ma qual è il formato di pasta preferito? Vincono spaghetti e paccheri, ma vanno forte anche gli gnocchi.
La pasta fresca, come i tonnarelli fatti in casa, è particolarmente apprezzata. Uno su tutti: il pomodoro del piennolo, che guarnisce lo spaghetto più richiesto a New York. A Parigi, invece, chef Mori propone tagliolini con triplo uovo e farina doppio zero. “Facciamo capire che questo tipo di pasta è più proteica, tiene meglio la cottura ed è più saporita. Anche l’origine delle uova conta: sono di cascina, allevate a terra”.
Nella scelta di un ristorante e di un piatto, infatti, è sempre più dirimente la conoscenza dell’intera filiera. Un aspetto sul quale I Love Italian Food lavora da anni al fianco di produttori e ristoratori.