Siamo di fronte ad un momento topico. Chiudere gli impianti o continuare

A rischio abbandono ben 32 mila ettari in Sicilia e 19 mila in Puglia, con una concentrazione nelle province di Bari, Agrigento e Caltanissetta, che da sole rappresentano il 54 per cento della mandorlicoltura italiana.

L’allarme è stato lanciato nei giorni scorsi dall’Associazione siciliana frutta in guscio che ha denunciato come i produttori della California stiano mettendo in atto una politica commerciale aggressiva capace di sbaragliare non solo la mandorlicoltura italiana, ma perfino quella europea con la Spagna in testa. A mettere in ginocchio i produttori europei sono le politiche di dumping adottate dai produttori americani. L’ultima novità che ha spiazzato tutti è l’immissione sul mercato delle giacenze dello scorso anno: 350 mila tonnellate a prezzi da liquidazione. Prezzi così bassi da fare letteralmente crollare il prezzo della mandorla nazionale. Gli esportatori californiani stanno immettendo sul mercato europeo un prodotto senza storia, senza gusto e spesso ricco di pericolose aflatossine.

Il mercato mondiale della mandorla da decenni è controllato dalla California, in particolare. Qui negli anni ’70 vennero realizzati enormi investimenti sulla coltura sostenuti dalla ricerca e dallo sviluppo della domanda nel mercato globale. Una forza d’impatto enorme che fa pesare il fatto come nel mondo, su 10 mandorle in circolazione, almeno 9 sono state prodotte in California.

In California, tali risultati vengono ottenuti grazie all’uso quasi spregiudicato dell’acqua, mentre in Sicilia, patria della nostra produzione, la maggior parte degli impianti è ancora in asciutto. Per questo le rese sono davvero basse: a volte con difficoltà in un ettaro si arriva a raccoglierne una tonnellata. La situazione migliora se il mandorleto viene irrigato anche solo con interventi di soccorso.

E del resto l’irrigazione fa la differenza come testimoniano le rese medie spagnole, che superano sempre 1,5 tonnellate per ettaro raggiungendo spesso 2-2,5 ton/ha. In California, invece, la media produttiva è di 3,5-4 tonnellate per ettaro. A rendere più fosche le tinte di un panorama produttivo già difficile, il post Covid, il conflitto russo-ucraino e l’inflazione che hanno pesato molto sui costi di produzione facendoli lievitare a livelli spesso non sopportabili. Oggi in Sicilia, la mandorla in guscio viene acquistata a 1,20 euro al chilogrammo. “Non deve stupire il fatto che in molti hanno deciso di non raccogliere e che qualcuno sta pensando all’estirpazione”, le parole crude di Ignazio Vassallo, presidente dell’Associazione siciliana frutta in guscio.

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