Che un’annata sia destinata a diventare una grande annata, nel mondo del vino, non è così semplice da prevedere.

Almeno fino ad oggi, in quanto l’economista Orley Ashenfelter assicura una previsione sicura sulla qualità della vendemmia applicando una semplice equazione lineare: la qualità del vino, in questo caso, è uguale a 12.145 / 0.00117 moltiplicato per le precipitazioni invernali più 0.0614, moltiplicato per la temperatura media del periodo vegetativo, meno 0,00386 moltiplicato per le precipitazioni durante la raccolta.

E’ quanto riferisce il sito winenews.it sottolineando che applicando questa formula alle diverse annate, si scopre che i ‘vini del secolo‘ sono stati quelli del 1989 e del 1990: un approccio matematico, quindi, che sposa appieno il parere degli esperti, almeno secondo Ian Ayres, l’autore di “Super Crunchers – How anything can be predicted“, un libro che racconta come attraverso l’analisi dei ‘big data’ sia possibile prevedere qualsiasi cosa.

Perché, in fondo, nei numeri c’è già tutto, anche il segreto per investire nel vino nella maniera migliore, almeno da un punto di vista matematico. Naturalmente questo approccio non piace a tutti, anzi. Tra chi si è scatenato contro la teoria di Ashenfelter, il re dei guru del mondo enoico, Robert Parker, che sull’argomento è stato ‘tranchant’: “non vorrei mai essere invitato a casa sua a bere una bottiglia di vino”.