Si può parlare di vero boom di domande per il click day del 27 marzo. Il triplo dei posti a disposizione, per il decreto flussi 2022.

Sono state 240mila le domande presentate tra le 9 e le 19 di lunedì 27 marzo, a fronte di un limite massimo di 82.705 tra ingressi dall’estero e conversioni di permessi di soggiorno autorizzati (fonte Ministero dell’Interno). Ma le parti sociali hanno esposto l’urgenza dell’emanazione di un nuovo decreto flussi, per assorbire l’eccedenza di domande già presentate, con l’intento di ridurre al massimo gli ulteriori adempimenti a carico dei datori di lavoro.

Ed è partito il confronto tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e le parti sociali per un’analisi del mercato del lavoro propedeutica alla definizione delle quote massime di ingressi per il triennio 2023-2025. Alla riunione hanno partecipato le organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori maggiormente rappresentative sul piano nazionale, che si sono impegnate a condividere entro il 5 aprile una previsione puntuale dei fabbisogni occupazionali, stagionali e non stagionali, nei settori di riferimento.

Le richieste delle organizzazioni

Le organizzazioni intervenute alla riunione hanno espresso la necessità di un sensibile allargamento delle quote, dei settori di impiego dei lavoratori e dei Paesi di origine previsti dai decreti flussi. E’ stata anche chiesta un’ulteriore semplificazione delle procedure per renderle più flessibili e corrispondenti alle esigenze del mercato del lavoro (non sempre programmabili con largo anticipo), comprimendo il tempo che intercorre tra la domanda e l’arrivo del lavoratore in Italia e introducendo un meccanismo per assumere lavoratori stranieri già presenti in Italia, ma privi di permesso di soggiorno.


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