Dopo l’entrata in vigore del nuovo limite, per la prima volta dal 1991 nessun pedone ha perso la vita sulle strade

Ha catalizzato l’attenzione politica per parecchio tempo. Ha diviso in vere fazioni, tra favorevoli e contrari ma saggiamente si è atteso la fine di un periodo di test per valutare l’efficacia del provvediemnto riscontrandola dai numeri, ex post. Ed i numeri parlano chiaro. L’obiettivo era ambizioso: migliorare la sicurezza stradale, incentivare la mobilità sostenibile e ridurre l’impatto ambientale del traffico.

La Città 30 è anche un modo per attuare pratiche di comunità virtuose

Un anno di numeri

Il primo anno di Bologna Città 30 ha portato risultati significativi: per la prima volta dal 1991, nessun pedone è morto sulle strade della città e il numero totale di vittime si è quasi dimezzato rispetto alla media degli anni precedenti, scendendo a dieci decessi. Anche la gravità degli incidenti è diminuita sensibilmente, con un meno 31 per cento degli episodi più gravi (“codice rosso”) e un meno 13 per cento degli incidenti totali, accompagnati da un 11 per cento in meno di feriti.

Questi risultati diventano ancora più rilevanti se confrontati con la tendenza nazionale, che va in senso opposto. Nel primo semestre del 2024 gli incidenti in Italia sono aumentati dello 0,9 per cento, secondo Istat.

Velocità e mobilità alternativa

Oltre alla sicurezza stradale, Bologna ha registrato progressi importanti sul fronte della mobilità e della protezione dell’ambiente. Il traffico è calato, con oltre 11mila veicoli in meno ogni giorno, mentre la mobilità sostenibile ha fatto segnare un boom: gli spostamenti in bicicletta sono aumentati del 10 per cento, il bike sharing ha visto un incredibile più 69 per cento e il car sharing è cresciuto del 44 per cento. Anche il Servizio ferroviario metropolitano (Sfm) è diventato una scelta sempre più popolare, con un incremento del 31 per cento nelle stazioni urbane.

C’è un riscontro anche dal punto di vista ambientale; le emissioni di biossido di azoto, legate al traffico, si sono ridotte del 29 per cento. Gli interventi infrastrutturali legati a Bologna città 30 – tra nuove piazze pedonali, piste ciclabili e attraversamenti protetti – hanno reso Bologna ancora più vivibile e sicura, confermando l’efficacia del modello Città 30.

Un nuovo patto per i cittadini, un trionfo per la mobilità alternative e sostenibile

Bologna, il dato civico e politico

Secondo il sindaco Lepore, il primo anno di Bologna città 30 non è stato solo un successo di numeri, ma anche un esempio di collaborazione collettiva, sottolineando l’impegno condiviso da tutta la comunità: “Io credo che tutti dobbiamo essere soddisfatti di questo importante giorno perché ci dice che è possibile cambiare, è possibile salvare la vita delle persone e tutti quanti dobbiamo condividere questo risultato. Faccio appello alle persone che fino ad ora sono state critiche, le persone contrarie: è il risultato di tutti, era un progetto civico e continuerà ad adesso; un progetto di coinvolgimento della città”.