Anche quest’anno Fare Ambiente, associazione ecologista, ha curato l’edizione dell‘annuale Rapporto sulle frodi alimentari ed agroalimentari in Italia, ed anche quest’anno l’Uci ha portato la propria testimonianza diretta.

Alla presenza dei più alti ufficiali delle armi coinvolte nell’attività di repressione frodi (Carabinieri dei Nac, dei Nas, Corpo forestale dello Stato, Guardia di Finanza, Capitaneria di porto) l’attenzione della curatrice Anna Zollo si è soffermata su un dato iniziale; nel 2011 gli illeciti sono aumentati rispetto all’anno precedente, in virtù dell’incremento dei controlli, e quindi “se l’Italia detiene il record negativo nelle frodi è anche perché abbiamo una normativa più severa rispetto ad altri paesi“.

Per Amedeo De Franceschi del Corpo forestale dello stato “più si è lontani dal luogo di produzione meno conoscenza si ha del prodotto e quindi più facile è la contraffazione. Abbiamo promosso un pool internazionale con funzionari di polizia provenienti da 20 paesi per combattere le frodi e far capire all’Europa che il problema è internazionale”, mentre Vincenzo Pepe, presidente di Fare Ambiente, ha ricordato che “gli illeciti sono dannosi alla salute e all’economia nazionale la cui immagine viene compromessa da questi tipi di comportamenti”.

Il maggiore Agostino Tortora della guardia di finanza ha detto che “ gli illeciti nell’agroalimentare negli inizi del 2012 sono triplicati”, mentre Andrea Martire dell’Uci ha posto in evidenza come “le aziende agricole sono le prime ad essere danneggiate dalle frodi; nel portafoglio e nella reputazione. E non dimentichiamo che la stragrande maggioranza delle frodi avviene al di fuori di esse”.

“E’ importante che le aziende agricole non falliscano perché anche grazie al loro lavoro di governo e tutela del territorio si evitano incendi, dissesti idrogeologici e speculazioni. Ecco perchè non dobbiamo avere incertezze nella repressione alle frodi”, è stato il commento del Presidente Commissione agricoltura della Camera, l’onorevole Paolo Russo.

Il rapporto si struttura in 4 casi fra loro legati che analizzano gli illeciti nel comparto alimentare e agroalimentare: il primo prende in analisi il settore alimentare e agroalimentare italiano per quanto riguarda l’import e l’export; il secondo analizza i problemi di esportazione dovuti alla contraffazione del marchio “made in Italy” mettendo sotto la lente di ingrandimento tutti i tipi di illeciti.

Il terzo caso analizza le frodi commerciali e sanitarie, soffermandosi sulle contraffazioni attraverso l’elaborazione dei dati forniti dalle forze dell’ordine. Il 4° infine, esamina il comportamento dei consumatori, nazionali ed esteri, e delle imprese nei confronti degli illeciti del comparto alimentare e agroalimentare. Uno studio attento è anche dedicato alla ristorazione e all’utilizzo dei prodotti tipici e locali nella redazione dei menù.