Il sindaco di New York Eric Adams vara un piano per tutelare la salute mentale dei giovani
Da oggi i genitori ansiosi di figli bambini e adolescenti hanno un alleato in più. Il sindaco di New York, Eric Adams, ex poliziotto, esponente del partito dell’asinello, secondo sindaco afroamericano della metropoli, ha appena annunciato di aver depositato una denuncia formale contro TikTok, Instagram, YouTube, Facebook e Snapchat, ovvero i maggiori social network del mondo.
Perché lo ha fatto? Il primo cittadino le accusa di aver “alimentato la crisi nazionale della salute mentale tra i giovani”.
Giovani, grandi problemi di salute mentale
Un occhio ai dati. Stando a quanto riportato dall’amministrazione comunale, nel 2011, il 27 per cento degli studenti delle scuole superiori della città di New York nell’anno precedente si era sentito talmente triste o disperato da trascurare le proprie attività abituali. Una percentuale che dieci anni dopo, nel 2021, era salita al 38 per cento. Stiamo parlando di più di uno studente su tre. Allarmanti anche i dati sui tentativi di suicidio: nel 2021 li riferisce quasi uno studente newyorkese su dieci.
Numeri coerenti con quelli elaborati su scala federale dal Centers for disease control and prevention: su scala federale, i giovani che si sono sentiti sopraffatti dalla tristezza e dalla disperazione sono più di quattro su dieci. Tra le ragazze la percentuale sfiora il 60 per cento, tra le persone Lgbtq+ il 70 per cento.
Perché il sindaco di New York fa questo?
Il peggioramento generale della salute mentale degli adolescenti avveniva proprio mentre l’uso dei social media diventava sempre più vasto e trasversale. Social media che, come dimostrano svariate ricerche, spingono a mettere a confronto il proprio corpo con quello altrui, innescando facilmente una certa insoddisfazione per il proprio aspetto fisico e quindi minando l’autostima. Altri studi, inoltre, si focalizzano sul fatto che le piattaforme creino dipendenza, con meccanismi paragonabili a quelli delle slot machine.
Alla luce di tutto ciò, l’amministrazione di New York ha messo a punto una strategia che vuole tutelare la salute mentale dei giovani, partendo proprio dai social media. Tre le aree di intervento. La prima vuole che le responsabilità dei social media nell’innescare questa crisi vengano riconosciute. L’azione legale serve proprio a questo. Sostiene che le piattaforme siano volutamente progettate per incoraggiare l’uso compulsivo da parte dei giovani, attraverso il flusso continuo di contenuti e alcuni meccanismi di gratificazione (come i like) che ricalcano quelli del gioco d’azzardo.
Le dichiarazioni del sindaco
“Stiamo intraprendendo azioni coraggiose, per conto di milioni di newyorkesi, affinché queste aziende siano ritenute responsabili del proprio ruolo in questa crisi, e stiamo sviluppando il nostro lavoro per affrontare questa minaccia per la salute pubblica”, ha spiegato il sindaco. In parallelo, l’amministrazione della metropoli americana si impegna a condurre ricerche sull’impatto dei social media sulla salute dei giovani e a formare i giovani stessi, così come i loro genitori, insegnanti e medici, su un uso consapevole di tali piattaforme.