Ma il Chianti lo precede per valore. Nel mondo l’Italia è solo il quinto mercato, al top ci sono le superpotenze Stati Uniti e Cina.

Ormai ogni categoria del cibo offre una panoramica sulle vendite, le preferenze dei consumatori, andamento e prospettive per il futuro. Non fa eccezione il vino, storicamente il settore più in salute del made in Italy agroalimentare. Ecco le risultanze della speciale classifica.

Il vino più popolare d’Italia è ancora il Lambrusco, primo in termini di volumi, seguito a ruota dal Chianti, che però detiene la testa della speciale classifica per vendite in valore. Franciacorta, Pinot, Chardonnay e Vermentino Sardo sono le posizioni di testa di bianchi e bollicine.

Tra i vini emergenti, invece, batte tutti il Lugana, piazzandosi saldamente in prima posizione, seguito dal Primitivo Pugliese e a cascata dalla Passerina Marchigiana, dalla Ribolla Gialla Friulana e dal Negroamaro della Puglia. Emerge dalla ricerca della Rome Business School, la business school a maggior presenza internazionale in Italia con studenti provenienti da 150 nazioni e parte del network Formación y Universidades creato nel 2003 da De Agostini e dal Gruppo Planeta, che ha approfondito i cambiamenti che stanno interessando il comparto del vino nello scenario del Covid-19.

Ed i consumi regione per regione? Evidente nel 2019 il forte progresso di Sicilia (+2.4% al 45.5%) e Sardegna (+1.4% al 49.4%), che sono comunque in fondo alla lista per penetrazione di consumo. Tra le regioni invece con i consumi più significativi, si nota un calo dell’Emilia-Romagna (-1.4% rispetto al 2018, al 61.1%), che comunque resta la prima regione italiana in questa classifica. Secondo una stima su dati Istat è emerso come nel 2020 le regioni italiane con il più alto tasso di consumo di vino entro una popolazione che va dagli 11 anni in su siano Valle D’Aosta, Toscana ed Umbria, mentre il tasso più basso di consumo di vino (e birra) è relativo a Toscana ed Umbria.

Ed il mercato worldwide? Stiamo assistendo ad una crescita del mercato enoico tanto che si prevede di toccare il valore di 207 miliardi di dollari entro il 2022. Sono solo dieci i Paesi in cui convergono oltre la metà del mercato delle cantine di tutto il mondo: al primo posto gli Stati Uniti con un giro d’affari di 32 miliardi di dollari, seguiti dalla Cina, dove gli scambi alcolici hanno fruttato nell’ultimo anno ben 24 miliardi di dollari. Nell’ultimo gradino del podio, al terzo posto, c’è la Francia, con un valore di 14,4 miliardi di dollari. L’Italia è solo quinta, con 9,7 miliardi di dollari.  I primi dieci Paesi detengono la metà di tutto il mercato del vino a livello mondiale. Tra i mercati più importanti, si inseriscono anche il Brasile, con 3,6 miliardi di dollari, la Spagna, con 3,4, dato alquanto strano visto che si tratta del terzo maggior produttore al mondo, seguita, a sorpresa, dall’India, il cui mercato enoico vale 2,7 miliardi di dollari.