Niente più incremento dal 12 al 20% di quantitativo minimo di frutta naturale nei succhi di frutta, proposto con il decreto Balduzzi.
Il 3 luglio scorso infatti la direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione ha diffuso una nota in cui afferma che il provvedimento è inapplicabile.
Il tentativo di obbligare i produttori ad inserire almeno il 20% di succo di frutta, al contrario di quanto accade nel resto dell’Europa, in sostanza è abortito. La pubblicazione della nota è finalizzata a fornire chiarimenti agli operatori del settore alimentare e ai consumatori.
Negli ultimi tempi sulla questione si erano accesi lunghi dibattiti che avevano creato parecchie polemiche e molti distinguo. Poi negli ultimi mesi ci sono stati alcuni tentativi di abrogazione della disposizione perché in aperto contrasto con le leggi comunitarie. Essa infatti costituiva una barriera alla vendita e all’esportazione delle bibite italiane rispetto a quelle vendute dagli altri Paesi.