E al conto va aggiunto quello dell’energia: per produrre gli alimenti che poi scartiamo spendiamo 6,4 miliardi
Non si è mai prodotto tanto cibo quanto oggi eppure per il rapporto Fao 2021 (in uscita tra pochissimi giorni) nel mondo circa 850 milioni di persone non hanno la certezza di mangiare. L’occidente spreca, il resto del mondo digiuna. Si potrebbe anche mettere in termini di conflitto di classe ma non aiuterebbe.
Il punto è che ogni settimana nel secchio dell’umido finiscono 674,2 grammi di cibo, dato medio pro capite che si riferisce all’Italia. Uno spreco domestico che può sembrare irrilevante ma che vale, a livello nazionale, 9,2 miliardi l’anno. Solo di alimenti. A questo costo, già altissimo, bisogna aggiungere gli sprechi nascosti nei prodotti che gettiamo via: 6,4 miliardi di energia, sei volte in più rispetto a due anni fa, e 749,7 miliardi di litri d’acqua l’anno. Quando si svuota il frigo per riempire le buste della spazzatura, insomma, non si sta gettando solo parte della spesa, ma anche Kw e soldi di bollette, un peccato mortale.
I dati del report Waste Watcher
I dati arrivano dalla survey globale sul rapporto tra cibo e spreco condotto in nove Paesi del mondo dall’Osservatorio Waste Watcher e promosso dalla campagna Spreco Zero di Last minute market con il monitoraggio Ipsos. “Il nuovo report internazionale vale come un G9 dello spreco – le parole del direttore scientifico di Waste watcher international, Andrea Segrè – Un tracciamento che permette di comporre la mappa degli stili di vita in tavola e capire come promuovere la sostenibilità alimentare”.
Sudafrica e Giappone i più virtuosi
Da questa carta geografica dei comportamenti in cucina si scopre che in Europa la Francia fa meglio di noi, buttando via “solo” 634 grammi di cibo a settimana; la Germania e il Regno Unito peggio, con 892 e 859 grammi di alimenti che finiscono nel cestino. A livello globale sono Sudafrica e Giappone i più virtuosi: nelle loro case si spreca la metà rispetto all’Italia. Incorreggibili gli Stati Uniti: ogni americano butta 1.338 grammi a settimana.
Frutta, insalata, pane nella hit dei cibi buttati
Nella top ten del cibo che finisce nella spazzatura di un italiano la frutta è al primo posto, segue l’insalata, il pane fresco, i tuberi, l’aglio, le cipolle e le verdure. Il calendario dice invece che è l’estate a renderci più spreco. E il grosso dello sperpero si fa a casa, non nei supermercati. Ma perché si butta via così tanto? “Gli errori che ci portano a questo sono: non facciamo la lista della spesa e programmiamo male acquisti e dieta, non sappiamo che i ripiani del frigo hanno temperature diverse, abusiamo delle offerte della grande distribuzione e se su tre prodotti il terzo è gratis non ci preoccupiamo di gettarlo, al ristorante non usiamo il family bag per consumare a casa il pasto già pagato ma non finito. Il cibo per noi ha perso valore”. Eppure, oggi, il problema alimentare si pone clamorosamente sia nel troppo poco (in Italia sono 6 milioni i poveri) che nel troppo. C’è una questione economica, certo, ma anche una etica e una ambientale.
Proposta: educazione alimentare sin dalle elementari
Sarebbe utile, dunque, promuovere l’educazione alimentare già nelle scuole primarie per insegnare ai bambini e alle loro famiglie il valore del cibo e l’impatto economico e ambientale degli sprechi.