Novità in arrivo per le energie alternative.
Entro il prossimo 17 febbraio, infatti, i produttori di energia rinnovabile che beneficiano di incentivi, o sotto forma di certificati verdi o come tariffe onnicomprensive, saranno chiamati ad un’ardua scelta; dovranno dichiarare se aderiscono, o meno, alla rimodulazione dell’attuale incentivo su un periodo più lungo di 7 anni rispetto a quello precedentemente accordato.
Lo prevede il decreto Spalmaincentivi, emanato dal Ministero dello sviluppo economico (dm 6-11-2014). Coloro che non intendono aderire alla spalmatura dovranno perciò rinunciare per 10 anni, a partire dal termine del periodo di incentivazione in corso, ad accedere a possibili sostegni per futuri interventi di ristrutturazione dell’impianto. L’aut –aut ministeriale pone gli operatori davanti ad una scelta molto difficile e, sostanzialmente, inattesa.
L’eventuale adesione alla rimodulazione potrebbe comportare ingenti riduzioni delle entrate per gli operatori del settore eolico, idroelettrico e in particolare agro-energetico (è escluso quello fotovoltaico, per il quale è entrato in vigore nei mesi scorsi uno Spalmaincentivi ad hoc), mentre la non adesione porterà di fatto a un mancato rinnovo degli impianti medesimi. Non sembra esserci spazio per ulteriori negoziazioni.