Siccità e parassiti, abbandoni e incendi; quello del 2012 sarà un raccolto da record negativo per un settore florido come quello delle castagne. L’allarme arriva dalla Cia. La Confederazione degli agricoltori italiani ha i stimato una flessione dell’80% rispetto ai raccolti ordinari con ingenti danni economici per i coltivatori.

A minacciare la leadership europea di castagne e marroni Made in Italy è un parassita di origine cinese presente in Italia dal 2002, il cinipide galligeno. A causa della prolungata siccità, questa specie aliena si è resa responsabile di numerosi effetti collaterali, abbandoni e incendi in primo luogo. A essere coinvolto è un settore che comprende più di 34 mila imprese con un volume d’affari che si aggira intorno ai 46 milioni di euro l’anno. A pagare più di tutti sarà, secondo le stime Cia, la zona del viterbese, in cui la produzione arriverà a sfiorare lo zero assoluto, mentre in Campania si stima una perdita del 70%. La situazione appare più grave se si considera che proprio in queste aree, a farne le spese, saranno produzioni d’eccellenza come la Dop di Vallerano (Vt), e le Igp di Montella e di Roccadaspide.

“Al disastro economico e sociale – conclude la nota – si unisce un elevato rischio ambientale, costituito dai tanti ettari di bosco di castagni che non possono più contare sulla manutenzione e sul presidio dell’agricoltore che svolge il ruolo di guardiano del patrimonio boschivo”.