Il cibo è una risorsa fondamentale per garantire il nostro benessere, ma a quanto pare non mettiamo in pratica uno stile alimentare che garantisca una vita longeva
Il cibo è una risorsa fondamentale per garantire il nostro benessere, ma a quanto pare non mettiamo in pratica uno stile alimentare che garantisca una vita longeva e di buona qualità, in base ai dati analizzati e rielaborati da Fondazione Barilla per la Giornata Mondiale della Salute (7 aprile): nel mondo oltre 650 milioni di over 18, pari al 13% della popolazione del Pianeta, sono obesi (si stima che ogni 2 persone obese o sovrappeso ve ne sia 1 che soffre di malnutrizione). In Italia il dato scende a poco più del 10% della popolazione over 18.
L’obesità rappresenta uno dei fattori di rischio per l’insorgenza di alcune malattie non trasmissibili – come per esempio malattie cardiovascolari, problemi respiratori, diabete – che, solo nel nostro Paese, sono responsabili del 91% dei decessi. Come dimostrano i numeri, il cibo e gli stili alimentari sono strettamente connessi alla nostra salute e impattano, quindi, anche sui costi che siamo chiamati a sostenere per le cure mediche. Il junk food, sebbene abbia spesso un costo basso, può nascondere sul lungo periodo spese inattese, che gravano poi su tutto il sistema economico e sanitario globale.
A mettere a rischio le nostre vite, però, in un contesto di profonde modificazioni climatiche, non è soltanto il modo in cui consumiamo il cibo ma anche quello in cui lo produciamo. Il settore agricolo contribuisce per quasi 1/3 alle emissioni di gas serra, ponendo delle problematiche anche sul futuro. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) le conseguenze dei cambiamenti climatici sull’agricoltura e sulla salute dell’uomo rappresentano uno tra i più rilevanti problemi da affrontare nei prossimi anni, come l’aumento delle temperature e degli inquinanti atmosferici. Questo si inserisce in un contesto dove, secondo le recenti stime, l’inquinamento dell’aria in Italia causerebbe la morte di oltre 90 mila persone all’anno, un vero record nell’UE. Insomma, il cibo e il modo in cui ci alimentiamo possono essere la chiave del nostro benessere ma anche una minaccia per la nostra salute, come per quella del nostro Pianeta.
DOPPIA PIRAMIDE ALIMENTARE E AMBIENTALE: IL CIBO E’ LA SOLUZIONE
La produzione di cibo è l’attività dell’uomo che contribuisce di più al cambiamento climatico (31%), superando il riscaldamento degli edifici (23,6%) e i mezzi di trasporto (18,5%). Proprio i cambiamenti climatici, infatti, si stanno affermando come uno dei principali fattori di rischio per le nostre vite. L’Italia, ad esempio, risulta essere il Paese dove si registrano gli effetti più alti legati all’aumento delle temperature sulla mortalità giornaliera, specialmente nelle aree urbane più grandi (Torino, Milano, Bologna, Firenze, Roma, Napoli). L’aumento della frequenza e dell’intensità delle ondate di calore, insieme all’invecchiamento della popolazione, avranno un impatto significativo sulla salute, come già successo nell’estate 2015, quando si è registrato un incremento del +13% dei decessi tra la popolazione di età superiore ai 65 anni attribuibili all’aumento di calore.
Una delle risposte al problema dei cambiamenti climatici può essere trovata proprio nel nostro piatto. Una dieta corretta da un punto di vista nutrizionale può essere la via migliore per ridurre il nostro impatto ambientale. Un binomio, quello tra salute e sostenibilità, che trova la sua sintesi nella Doppia Piramide Alimentare Ambientale, un modello graficoche alla classica piramide alimentare (i cui principi coincidono con quelli della dieta mediterranea) affianca una nuova piramide (capovolta) “ambientale” nella quale gli alimenti vengono classificati in base alla loro impronta ecologica (Ecological Footprint), ossia l’impatto che la loro produzione può avere sull’ambiente. La Doppia Piramide suggerisce modelli alimentari sia per gli adulti che per i bambini. E proprio i bambini, che devono seguire una dieta corretta con apporto calorico non superiore alle loro esigenze, dovrebbero evitare un’eccessiva presenza di grassi e zuccheri, a favore di frutta e verdura. Per loro la doppia piramide suggerisce una dieta basata su alimenti di origine vegetale: cereali (soprattutto integrali, ricchi di fibra e componenti protettivi), frutta e verdura. A salire si trovano legumi, latte e derivati, uova, carni e pesce. In età adulta, la doppia piramide evidenzia che la Dieta Mediterranea permette di adottare un’alimentazione sostenibile, coerente con la piramide ecologica. L’invito è quello di consumare più frutta e ortaggi, per poi salire verso i cereali, i legumi, l’olio extra vergine di oliva e i latticini. Nella parte superiore della piramide si trovano carne rossa, dolci, formaggi, carni bianche, pesce e uova. Questi sono alimenti di cui è importante moderare il consumo: offrono importanti nutrienti, ma la loro quantità deve essere mantenuta sotto controllo per evitare impatti negativi sulla salute e sull’ambiente.