Non si arresta la crescita in valore del vino italiano che nel 2011 era di 4,4 miliardi di euro e che nei primi sette mesi del 2012 è cresciuto dell’8% su base annua.

Ciò nonostante l’Italia rischi il sorpasso da parte della Spagna come primo fornitore mondiale (in volume), grazie soprattutto agli “sfusi”. E’ quanto emerge dallo studio di Banca Mps presentato al Forum sul vino italiano.

Secondo lo studio, è proprio la crescita in valore il dato più affidabile per valutare la capacità di penetrazione dei nostri vini di pregio. Le cifre sui Paesi importatori nel mondo evidenziano come la Cina, pur restando un nuovo mercato, si sia avviata a raggiungere volumi e valori che la mettono alla pari con i principali mercati consolidati mondiali.

La Cina sale al quinto posto assoluto in valore con 1.037 milioni di euro facendo segnare un +71% e superando in un solo anno Giappone, Belgio, Svizzera e Paesi Bassi. A conferma delle enormi potenzialità del Paese asiatico, sottolinea la ricerca, c’è anche la forbice tra crescita di importazioni di vino in valore e in volume.

Le quantità crescono “solo” del 27,7% (sesto mercato al mondo) evidenziando una maggiore attenzione per i vini di pregio. Una tendenza che pare consolidarsi nei nuovi mercati visto che anche la Russia fa registrare una forbice netta: cresce in valore (+14,6%) e cala in volume (-6%).