Si è celebrato l’evento conclusivo del Pnt, terza annualità

Il futuro della pesca italiana, ed in qualche modo anche della nostra cucina, passa inevitabilmente attraverso il tema della sostenibilità. Se ne è parlato recentemente in un co9nvegno organizzato da Agripesca, nell’ambito del Programma Nazionale Triennale, terza annualità.

Alla presenza dei quadri dirigenziali dell’associazione Agripesca, in rappresnetanza dei territori più produttivi in termini ittici, e cioè Sicilia e Sardegna, sono stati affrontati i nodi strutturali di tutto il comparto; dalla mancanza del ricambio generazionale al caro – carburanti, dalla regolamentazione europea che in taluni casi ci sfavorisce alla concorrenza sleale di Paesi non europei, la pesca è da sempre nell’occhio del ciclone.

Vanto dello stivale da sempre, fino a diventare fattore culturale ed identitario, la pesca di oggi non produce più margini di guadagno ma in cambio promette vita dura e sacrifici. “E’ necessario ampliare l’orizzonte, costituire associazioni di progetto e di scopo, spezzare le catene dell’individualismo delle marinerie per costuire un’altra identità, più forte, capace di competere anche sul mercato dei capitali, onde raggranellare quel rapporto fiduciario con il credito che fin qui è mancato“, la conclusione di Mario Serpillo, presidente di Agripesca.

La registrazione dell’evento è disponibile, per chi voglia prenderne visione, qui.

Ecco il programma dell’incontro