Il 2013 si chiude con un segno negativo per il reddito medio degli agricoltori europei, ma non per gli italiani: nell’Ue-28 infatti, il beneficio reale per attivo in agricoltura e’ sceso rispetto al 2012, dell’1,3%; in Italia invece è salito dell’8,9%.

Lo rende noto Eurostat nel pubblicare le stime di reddito per il 2013. In Europa, l’Italia si situa al quarto posto per gli aumenti più sensibili ottenuti, dopo Olanda (+11,4%), Romania (+10,4%) e Spagna (+10%). Nel gruppo di coda Germania (-10%) e Francia (-16,4%). Eurostat, nel pubblicare le stime sul reddito agricolo 2013 in Europa precisa che “la diminuzione del reddito agricolo reale nell’Ue-28 é dovuto ad un più forte aumento in termini reali dei costi di produzione (+0,8%), rispetto al valore (espresso in prezzi) della produzione del settore agricolo (+0,1%)”.

Prendendo poi come riferimento il 2005, l’Ufficio statistico dell’Ue rileva che negli ultimi otto anni la crescita dei redditi agricoli nell’Ue-28 e’ stata del 29,2%, mentre la manodopera agricola é diminuita del 20%. Da notare che l’Italia ha superato i valori del 2005. Dai dati Eurostat si rileva anche un diverso andamento dei prezzi a seconda delle categorie produttive. Sul fronte dei prodotti vegetali, i prezzi sono ad esempio diminuiti per semi oleosi (-15,4%), cereali (-13,7%), piante e fiori (-1,8%), mentre sono saliti per olio d’oliva (+20,5%), patate (+15,2%), vino (+2,3%) e frutta (+2,3%).

Al riguardo va registrato il forte calo del volume di produzione di olio d’oliva (-30,6%), e la crescita dei volumi per vino (+7,2%) e frutta (+6,9%). Nel settore zootecnico invece si passa da un calo del prezzo delle uova (-17,2%) e delle carni ovine e caprine (-2,7%), all’aumento dei prezzi del latte (+5,8%), e delle carni di pollame (+2,7%), suino (+1,7%) e bovino (+0,8%).