Tra chi nei campi lavorando manda avanti la propria vita gli ogm non li vuole nessuno, insiste solo un pugno di "agricoltori egocentrici". Tra i consumatori neanche a parlarne, del cibo manipolato non si fida nessuno.

Tra chi nei campi lavorando manda avanti la propria vita gli ogm non li vuole nessuno, insiste solo un pugno di "agricoltori egocentrici". Tra i consumatori neanche a parlarne, del cibo manipolato non si fida nessuno. Chi guarda all'agroalimentare di qualita' italiano come a un possibile elemento della tanto invocata ripresa economica, vede gli ogm come un sabotaggio.

Chi cura e ricerca le eccellenze italiane tanto da farne uno stile di vita di successo anche all'estero reagisce alle aperture alla manipolazione genetica come ad un attacco al vero progresso, quello che nasce dalle radici della qualita' italiana.

Insomma, contro gli ogm ieri a piazza Montecitorio (e anche nel resto d'Italia) si è alzato  un muro. Un muro di no che chiede a gran voce una cosa sola: il governo agisca per elevare la clausola di salvaguardia per impedirne la coltivazione. E al ministro della Salute Batrice Lorenzin dovrebbero fischiare le orecchie: tutti la invocano perche' dopo le prese di posizione della collega alle Politiche agricole Nunzia De Girolamo e dell'Ambiente Orlando faccia la sua parte dando attuazione, nel piu' breve tempo possibile, all'adozione della clausola di salvaguardia, come sollecitato con voto unanime di tutti i gruppi Parlamentari al Senato.

Questa, in estrema sintesi, la posizione della 'Task force per un'Italia libera da ogm' – della quale fanno parte circa trenta importanti associazioni del mondo agricolo e ambientale tra cui Coldiretti, Greenpeace, Legambiente e Slow Food – che ha dato via a una manifestazione in piazza Montecitorio.


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