Il cavallo, attraverso il Palio, ha una centralità nella vita di Siena. Il legame tra questo territorio e il cavallo è comunque molto più antico e risale all’epoca etrusca.
È sufficiente per comprenderlo esaminare le lastre in terracotta di rivestimento architettonico con decorazione a rilievo che decoravano la reggia dell’insediamento di Murlo: mostrano una serie di cavalieri che, tra l’altro, montavano l’animale senza fare ricorso alla sella. Il fatto che le lastre ornassero il palazzo del dinasta locale suggeriscono la centralità dei giochi equestri nella vita della sua corte.

Tali temi, insieme alla rilevanza del cavallo nel mondo etrusco, sono stati esaminati nel dialogo tra Debora Barbagli e Giuseppe M. Della Fina, svoltosi ieri al castello di Murlo (Siena), nell’ambito di Bluetrusco, l’unico grande festival dedicato agli Etruschi in programma da venerdì 3 luglio a domenica 2 agosto.

La kermesse vedrà la partecipazione di noti archeologi e storici dell’antichità tra cui Maurizio Bettini, Giovannangelo Camporeale, Christopher Smith e Andreas Steiner. Inoltre, nell’ambito del festival, sono previsti spettacoli e concerti con, tra gli altri, Moni Ovadia, David Riondino, Stefano Cocco Cantini, Nir Felder, Fabio Pianigiani, Ares Tavolazzi.

Un mese di eventi con convegni, concerti, incontri, degustazioni, mostre, una fiera dei libri di archeologia, l’esposizione e la vendita di prodotti locali, escursioni e visite guidate: tutti i dettagli possono essere scoperti sul sito www.bluetrusco.land

Bluetrusco, alla sua prima edizione, è ideato e organizzato dal Comune di Murlo, con la collaborazione di Fondazione Musei Senesi, Soprintendenza per i Beni archeologici della Toscana, Archeo e associazioni locali. Sono coinvolte Università e importanti istituzioni culturali internazionali, oltre a Provincia di Siena e Regione Toscana (l’evento rientra nel programma delle “Notti dell’archeologia” e nell’Anno dell’archeologia).  La direzione scientifica è di Giuseppe M. Della Fina.