Vendite a +6,6% con record di 63,1 miliardi di euro
Resi pubblici i dati del Rapporto 2023 sul commercio estero dei prodotti agroalimentari, giunto alla sua 32esima edizione, realizzato dal CREA Politiche e Bioeconomia.
Gli scambi commerciali italiani
Nel 2023 l’agroalimentare ha fatto registrare un record per gli scambi con l’estero dell’Italia. In particolare, l’export agroalimentare cresce del 6,6% rispetto al 2022, raggiungendo il record di 63,1 miliardi di euro (nel 2018 non superava i 42 miliardi di euro). Primato anche per le importazioni che raggiungono i 64,7 miliardi di euro, con un aumento del 4,1% rispetto al 2022. Ottima la performance per le esportazioni del Made in Italy agroalimentare, con una crescita dell’8% nel 2023, superiore a quella dell’agroalimentare nel complesso. Fautori di tale incredibile andamento, i prodotti agricoli e anche quelli trasformati.
I segmenti che crescono
Nel 2023 l’incremento in valore delle esportazioni agroalimentari italiane riguarda quasi tutti i principali mercati e prodotti. Crescono in valore e in quantità le vendite all’estero di carni preparate e formaggi, primi fra tutti Grana Padano e Parmigiano Reggiano (+8,3% in valore e +6,1% in quantità). Per le importazioni l’andamento è più diversificato: dopo il netto incremento generalizzato dello scorso anno, complice l’aumento dei prezzi internazionali delle commodities, nel 2023 l’import di prodotti come olio di semi, caffè greggio e mais, si riduce in valore e in quantità.
Anche nel 2023 l’andamento dei prezzi internazionali produce un disallineamento tra l’andamento dei valori e quello delle quantità, ma più contenuto rispetto al 2022.
La performance delle importazioni
Nel corso del 2023 l’import mostra una progressiva attenuazione della crescita tendenziale, fino a una contrazione negli ultimi mesi dell’anno, mentre l’export rimane sempre su valori positivi. Ciò determina, soprattutto nel secondo semestre, un netto miglioramento della bilancia agroalimentare, il cui disavanzo nel 2023 si attesta a 1,64 miliardi di euro, riducendosi di 1,34 miliardi rispetto all’anno precedente.
L’export del Made in Italy agroalimentare supera i 46 miliardi di euro nel 2023. È in crescita dell’8% rispetto al 2022, facendo meglio dell’agroalimentare nel complesso. A tale risultato contribuiscono sia i prodotti trasformati (come prodotti da forno e formaggi), sia i prodotti agricoli, come quelli orticoli (+20% in valore).
L’area dell’UE27 concentra il 59,4% esportazioni agroalimentari dell’Italia e il 70,5% delle importazioni, quote in aumento rispetto al 2022. Si riduce l’incidenza del mercato asiatico, dopo gli incrementi degli ultimi anni, con un calo dell’import dall’Indonesia e dalla Cina rispettivamente del 16% e del 21,5%. Tali dinamiche possono essere in parte ricondotte alla crisi che sta interessando il Mar Rosso a partire dagli ultimi mesi del 2023.
Le aree di destinazione
Cresce di circa il 10% l’export verso Germania e Francia, primi due mercati di destinazione per l’agroalimentare italiano. Come pure rilevante è l’aumento in valore delle vendite verso il Regno Unito (+7,8%), mentre risulta più contenuto quello verso gli Stati Uniti (+2%).
I dati dei primi tre mesi 2024 confermano l’andamento riscontrato nell’ultima parte del 2023, evidenziando un ulteriore aumento delle esportazioni (+6,7% rispetto al primo trimestre 2023) a fronte di un calo delle importazioni (-2,5%). Ciò si traduce in un miglioramento della bilancia agroalimentare, positiva nel primo trimestre. Le esportazioni di conserve di pomodoro e pelati crescono, in valore e quantità, di oltre il 10% rispetto al primo trimestre 2023. In generale, tutti i principali prodotti di esportazione segnano aumenti del valore e dei volumi venduti all’estero.