Destinato a crescere del 12,9% nei prossimi 5 anni; focus alla BTO di Firenze
L’Italia sempre più terra del turismo enogastronomico. Un settore che non conosce crisi, ed evidenzia molte potenzialità inespresse. Nei prossimi 5 anni l’enoturismo crescerà ad un tasso annuale del +12,9%, mentre quello culinario del +19,7% (fonte: Grand View Research). Aumentano anche i viaggi dei “cheese lovers”, al + 7,3% negli ultimi tre anni, scelti soprattutto dai giovanissimi tra i 18 e i 24 anni.
Ma cosa si prevede per il futuro, a fronte della spinta delle nuove tecnologie dei cambiamenti climatici? Proverà a dare risposte a questi interrogativi la 16/a edizione di BTO – Be Travel Onlife, in programma il 27 e 28 novembre alla Stazione Leopolda di Firenze.
Wine e Cheese, i nuovi driver
Quest’anno il programma della sessione Food&Wine Tourism si concentra sulle nuove opportunità di crescita per il turismo enogastronomico, un settore che può diventare volàno per il territorio al quale appartiene, contribuendo ad accrescere il benessere delle comunità locali e dei territori. I dati diffusi nel “Rapporto sul turismo ed il mondo caseario”, realizzato dall’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, affermano che i caseifici sono le seconde realtà produttive – dopo le cantine – ad essere visitate dai giovanissimi viaggiatori tra i 18 ed i 24 anni, con il 19% di preferenze. Tra i motivi di questo fenomeno in rapida ascesa, la possibilità di vivere esperienze coinvolgenti e stimolanti come corsi di cheese pairing (apprezzati dal 55% dei rispondenti) o i laboratori del formaggio (52%).
Enoturismo tra freni alla crescita e intelligenza artificiale
A fare la parte del leone nei viaggi a tema “food” resta l’enoturismo, cresciuto del 18% nel 2023 per la parte relativa alla spesa media, attestata a 109 euro, mentre la media di persone per prenotazione è di 3,3, con il 43,8% tra i 25 e i 34 anni. Quasi l’80% delle prenotazioni avvengono online con risparmio di centinaia di ore di lavoro (Report Enoturismo E Vendite Direct-To-Consumer 2024 di Winesuite, Divinea), mentre il 76,5% di chi si è recato in cantina ha acquistato almeno una bottiglia di vino al termine della visita. Eppure, il comparto evidenzia ancora grandi opportunità di sviluppo. A partire dall’occupazione, con il 43% degli operatori che dichiara di non riuscire a trovare lavoratori qualificati. Pesano sulla crescita fattori come la mancanza di collaborazioni territoriali efficaci (per il 17%), i problemi infrastrutturali, come strade e trasporti pubblici inadeguati (per il 14%), oppure la burocrazia e le regolamentazioni eccessive (per il 14%). Infine, il 10% degli addetti ai lavori lamenta la mancanza di incentivi finanziari specifici per il settore enoturistico.
Nella prima giornata verrà trattata l’intelligenza Artificiale applicata all’enoturismo, a partire dal sommelier virtuale, soluzione accessibile tramite un semplice QR code, in grado di suggerire abbinamenti mirati cibo-vino nei ristoranti, supportando il personale durante i picchi di lavoro. L’idea, realizzata PAr-Tec, non si limita alla ristorazione, ma può essere implementata anche per aziende vinicole, cantine, piccoli e grandi distributori, offrendo un valido supporto per la valorizzazione dell’intera offerta enologica e contribuendo a strategie di vendita mirate e differenziate. Sempre all’AI è dedicato l’incontro “L’Intelligenza Artificiale nel mondo del vino e dell’enoturismo: quali scenari per il futuro?”, che vedrà riuniti alcuni dei massimi esperti del settore come Donatella Cinelli Colombini, fondatrice Movimento Turismo del Vino, Andrea Galanti, responsabile marketing AIS Toscana, e Giuseppe Salvini, segretario generale della camera di Commercio di Firenze che approfondiranno come l’IA possa supportare il turista enogastronomico nella personalizzazione del viaggio, i produttori in vigna e in cantina e i sommelier, pur senza andare a sostituire il fattore umano.
L’influenza dei cambiamenti climatici
Non va dimenticato il tema dei temi. La tematica del cambiamento climatico sarà al centro dell’intervento del climatologo Luca Mercalli, che spiegherà come, in base agli accordi di Parigi, per scongiurare i danni peggiori dovremmo contenere l’innalzamento termico a 2 gradi da oggi al 2100. Al tasso attuale, i gradi saranno 5, con conseguenze pesantissime: l’acqua crescerà di oltre un metro, il che significa mandare sott’acqua Venezia, Miami, New York e moltissime città costiere. Temperatura più elevata significa anche siccità prolungate e croniche e quindi scarsità di cibo, vino di qualità forse più scadente e carestie in ampie zone del globo. Significa mettere in conto migrazioni sempre più massicce da zone che non saranno più grado di sostenere le produzioni di cibo e vino.