La Regione Lazio ha varato una nuova normativa finalizzata a valorizzare la cultura enogastronomica locale.

E’ la legge denominata “Disposizioni per il sostegno dei sistemi di qualità e tracciabilità dei prodotti agricoli ed agroalimentari” che, negli obiettivi dei promotori, mira a garantire la nascita di un marchio regionale collettivo di qualità, più nuovi sistemi di tracciabilità che consentono di monitorare la produzione e il commercio dei prodotti dalle aziende ai consumatori.

La legge prevede lo stanziamento di un milione di euro all’anno da parte della Regione Lazio, finalizzati a sostenere le imprese agricole nell’avvio di produzioni di prodotti agricoli e agroalimentari di qualità, e nell’introduzione di programmi di tracciabilità aziendale. Alle aziende agricole sarà rilasciato un contrassegno di appartenenza al circuito regionale certificato. Sono previsti controlli serrati per escludere dalla certificazione le aziende che presentano irregolarità dal punto di vista dei contratti di lavoro, oppure che non rispettino le norme basilari di sicurezza sul lavoro.

“Una legge importante che va nella direzione di garantire qualità e sicurezza dei nostri prodotti, con attenzione a chi produce e a chi compra e consuma – è il commento della presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, dopo l’approvazione da parte del Consiglio del Lazio della legge per la tracciabilità dei prodotti agricoli. “Con tale provvedimento – continua la Polverini – valorizziamo i prodotti provenienti da una filiera tutta regionale, dalla materia prima al prodotto finito, anche attraverso un marchio regionale di qualità che racchiuda sotto lo stesso segno le eccellenze agroalimentari del Lazio. Questa legge si inserisce nell’articolato percorso che questa giunta ha messo in campo per sostenere il comparto agricolo e promuovere i prodotti ‘made in Lazio’, asset strategici per un complessivo rilancio dell’economia regionale in cui l’agricoltura gioca un ruolo fondamentale”.

La legge sulla tracciabilità dei prodotti mira quindi a istituire una filiera tutta regionale, al fine di assicurare ai consumatori l’origine e la qualità dei prodotti agricoli e agroalimentari e incentivare la valorizzazione e la promozione della cultura enogastronomica tipica regionale. Tra i punti chiave della normativa, l’istituzione di un marchio regionale collettivo di qualità, controlli sull’uso del marchio regionale e sul rispetto dei disciplinari di produzione di prodotti di qualità, interventi di educazione alimentare e attività di promozione. E’ prevista inoltre la programmazione concessione di contributi per la costituzione e l’avviamento dei comitati promotori e delle associazioni di controllo dei prodotti agricoli e agroalimentari certificati, compresi i consorzi di tutela; lo sviluppo di prodotti agricoli di qualità attraverso il miglioramento dei processi di produzione, anche mediante l’applicazione dei sistemi di autocontrollo e di gestione aziendale nonché l’introduzione di sistemi di tracciabilità aziendale e di filiera.

La legge, secondo le intenzioni dei promotori, risponde all’esigenza di sostenere il reddito delle imprese agricole; avviare un’azione forte e costante di promozione e identificazione territoriale della produzione; facilitare e incentivare l’accesso dei prodotti certificati nei principali canali della distribuzione, quali Grande Distribuzione Organizzata (Gdo) e HO.RE.CA (Hotel-Restaurant-Catering); offrire ai consumatori prodotti di eccellenza, freschi e tracciabili. Il provvedimento, inoltre, rappresenta uno strumento al contrasto del fenomeno della contraffazione, in considerazione dei danni provocati dalle frodi alimentari alla salute dei consumatori e all’economia.