La primavera del 2016 verrà ricordata come una delle più imprevedibili. Abbiamo assistito a giornate tipicamente estive intervallate da improvviso maltempo. L’arrivo di quest’ultimo è stato contrassegnato da forti temporali accompagnati da grandinate anche violente, che hanno coperto completamente strade e campi.
In breve, da qualche parte abbiamo assistito, impotenti, ad una vera strage di coltivazioni, dal mais all’erba medica, dalla frutta alla verdura con allagamenti e alberi divelti.
E’ quanto emerge dal monitoraggio dal quale si evidenzia che la grandine, come annunciato dalla Protezione Civile, ha colpito a macchia di leopardo nelle campagne, dal Veneto all’Emilia, dalla Lombardia al Piemonte. La grandine è la calamità più temuta dagli agricoltori in questa stagione perché provoca danni irreparabili alle coltivazioni vanificando il lavoro di un intero anno, con effetti economici ed occupazionali.
Al termine delle grandinate, i campi sembravano fossero coperti da una distesa di neve fuori stagione con l’erba medica necessaria per l’alimentazione degli animali rasa completamente al suolo e le pianticelle di mais divelte. Si tratta di una conferma dei cambiamenti climatici in atto, che in Italia si manifestano con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi anche con il rapido passaggio dalla siccità all’alluvione, precipitazioni brevi e violente accompagnate anche da grandine. Si calcola che l’agricoltura italiana che negli ultimi dieci anni abbia subito danni per 14 miliardi di euro, proprio a causa delle bizzarrie del tempo.
Di fronte al ripetersi di queste situazioni imprevedibili, diventa sempre più importante il crescente ricorso all’assicurazione quale strumento per la migliore gestione del rischio.