Un’indagine di AstraRicerche per l’Istituto del Gelato Italiano ne sottolinea la crescita. Per il 60% degli italiani è una coccola senza tempo; nel 2023 prodotte quasi 170mila tonnellate di gelato confezionato
Con l’arrivo del caldo, gli italiani tornano a consumare gelato con una certa regolarità: un’abitudine che non solo soddisfa il palato ma suscita emozioni significative come gioia e allegria. Proprio queste sono, secondo l’indagine di AstraRicerche per l’Istituto del Gelato Italiano, le principali sensazioni che il 73,7% del campione associa al gelato, seguite da simpatia (72,4%) e soddisfazione (72,1%). Nell’immaginario comune, il gelato è certamente associato alla vacanza: lo dimostrano i dati, per cui esso evoca nel 54% degli italiani sensazioni legate all’estate e al caldo e nel 33% momenti di spensieratezza, mentre al 25% degli intervistati fa pensare al mare.
Ma cosa pensano gli italiani del gelato come alimento? Per il 60,4% del campione si tratta di un prodotto intramontabile, che piace a tutti (55,8%) e fa tornare un po’ bambini (38,3%). Un’ampia fetta lo sostiene in quanto simbolo del Made in Italy che, per oltre l’80% del campione, si contraddistingue per il “buon gusto”, l’alta qualità delle materie prime.
Gelato, il valore economico del comparto
Circa il gelato italiano confezionato, l’importanza assume una connotazione di carattere economico: il 76,5% lo considera importante per il numero di addetti impiegati, il 75,7% per le esportazioni all’estero. Si attesta infatti a circa 4.500 il numero di addetti alla produzione di gelato in Italia. La rilevanza economica del comparto nel nostro Paese cresce notevolmente se si considera anche la capillare rete di distribuzione del gelato confezionato, non solo attraverso gli alimentari e la GDO per il consumo in casa, ma anche attraverso gli oltre centomila bar della nostra penisola da Nord a Sud e dalla montagna al mare.
Secondo i dati del settore gelati di Unione Italiana Food, nel 2023 l’Italia ha realizzato quasi 170mila tonnellate di gelato industriale, per un valore di quasi 1,9 miliardi di euro e un consumo pro-capite di 2,14 kg. Ottimo anche l’export che ha registrato nel 2023 un volume di 80.400 tonnellate per un valore di 355 milioni di euro.
Secondo i dati raccolti dall’IGI, nel periodo gennaio-dicembre 2023 le vendite nel nostro Paese si sono attestate sui 3,7 miliardi di porzioni.
Estate, tempo di gelato. Almeno uno a settimana per gli italiani
Il rapporto AstraRicerche per IGI conferma il grande amore degli italiani per il gelato, che si traduce in un consumo costante nel periodo estivo: durante la bella stagione, circa due terzi degli intervistati dichiara di consumarne almeno uno alla settimana. Nello stesso lasso di tempo, il 40,7% ne mangia tre o più; inoltre, seppur meno frequente, il consumo prosegue anche nelle altre stagioni dell’anno.
La passione italiana per il gelato è nettamente cresciuta negli ultimi 5 anni, attestandosi al 23,2% la quota degli intervistati che ritiene di aver aumentato il consumo di gelato confezionato, con picchi del 36% per gli uomini tra i 18 e i 34 anni.
La classifica degli italiani
Se nel periodo del Covid il consumo del gelato fuori casa ha avuto una battuta d’arresto, il consumo di gelato confezionato in casa è aumentato e tale abitudine è rimasta. Il gelato confezionato viene, infatti, consumato prevalentemente a casa (70,8%): soprattutto da donne, over 45, appartenenti al cluster ‘fun del gelato come coccola’. I gelati confezionati più consumati a casa sono il gelato in vaschetta (71%), il gelato biscotto (63%), torte gelato (58%), i gelati sullo stecco (in formato normale 56%, in formato mini 51%), cono in formato mini (45%) e barrette gelato (45%). Fuori casa si privilegiano invece il cono formato normale (60%) e il gelato in coppetta (55%).
Inoltre, secondo le previsioni, nei prossimi 3 anni il consumo aumenterà per il 30,2% degli individui intervistati. Sono molte, infatti, le caratteristiche del gelato confezionato che piacciono ai consumatori italiani: la sicurezza alimentare, la varietà dei formati disponibili e la lunga conservazione, il prezzo contenuto e la facilità nel reperire informazioni sugli ingredienti, tra cui allergeni e valori nutrizionali, nonché la comoda possibilità, nel 70,8% dei casi, di essere consumato a casa.