Ottenuto dal Governo il decreto sulle aree idonee, che risponde alle peculiarità della Regione, l’annuncio della Presidente Todde
La Regione Sardegna alla fine l’ha spuntata. La Presidente Todde ha annunciato di aver ottenuto dal Governo la possibilità di gestire in prima persona la pianificazione e la gestione degli impianti energetici da fonti rinnovabili.
La Sardegna deve contribuire al fabbisogno nazionale per 6,2 GW e un disegno di legge sta concedendo alle Regioni la facoltà di decidere in autonomia, acquisito il parere di tecnici, comuni, enti locali, comitati spontanei di cittadini, dove posizionare gli impianti. Parliamo di parchi eolici off shore e fotovoltaici.
Sardegna, le conquiste della Regione
Il primo dato da trarre è politico; “siamo riusciti a sconfiggere la speculazione energetica“, ha affermato la presidente Todde. D’ora in poi, dunque, sarà sancita la primazia delle deliberazioni amministrative e strategiche regionali su quelle nazionali, almeno per tale settore. Ciò comporta una migliore e più efficace gestione del territorio, non più lasciato alla fredde determinazioni di Roma ma demandato a chi il territorio regionale lo conosce e lo gestisce.
In secondo luogo, la Sardegna ha ottenuto un altro riconoscimento di fatto. In pratica, ogni parco eolico off shore sarà considerato comunque impattante sull’ambiente naturale, sul turismo, sulla pesca e dunque sull’economia intera.
Infine, il disegno di legge prevede che per le autorizzazioni future eccedenti la quota nazionale sarà comunque la Regione a determinare in autonomia ma nel rispetto delle indicazioni europee, il futuro energetico dell’isola, sia sull’ubicazione di nuovi impianti sia nella gestione. Il disegno di legge è retroattivo e consentirà alla Presidente di gestire eventuali autorizzazioni già concesse, che comunque impattano sulla conservazione e la gestione di beni identitari.
Con l’adozione di misure regionali, crediamo, l’iter sarà certamente più snello nella sua fase finale. e certamente risponderà a processi decisionali partecipativi e aderenti alle specificità dei singoli territori.