In Italia e in Europa previsti cali della produzione per via di minori aree e rese
Noci, cala la produzione ma il prezzo tutto sommato tiene
Il Dipartimento dell’Agricoltura Usa ha pubblicato il “California Walnut Objective Measurement Report” con le prime previsioni di aree, rese e produzione per la campagna 2024/25 delle noci, appena iniziata. Dopo il raccolto record 2023/24, le proiezioni sono di un calo del 19% a circa 670.000 short ton, sulla scia di un calo congiunto di aree (-4%) e rese (-15%). Secondo le analisi, l’atteso calo produttivo, in uno scenario di minor offerta cilena e di domanda sostenuta, contribuisce a supportare il mercato: da aprile, il prezzo della Chandler Usa, consegnato Europa, ha registrato infatti un aumento del 18%.
L’andamento del mais negli Stati Uniti
Nelle ultime settimane i prezzi del mais nazionale hanno visto un leggero ridimensionamento, -4,8% tra inizio agosto ed inizio settembre. Le analisi mostrano come questi ribassi siano stati spinti dai trend registrati sui mercati finanziari, a partire da quello statunitense: in media, tra maggio ed agosto, le quotazioni del mais su Cme sono calate del 17,2%. Questo calo è avvenuto sulla scia delle aspettative di un raccolto della campagna 2024/25 che secondo l’Usda sarebbe il terzo più alto di sempre. Le flessioni si sono poi trasmesse al mercato finanziario europeo (-8,2% in media tra luglio ed agosto su Euronext), ed infine al mercato nazionale.
Calore e siccità frenano la produzione
Tuttavia, la spinta ribassista dell’abbondante raccolto statunitense è limitata sui prezzi europei per via delle difficoltà produttive incontrate nell’area durante l’estate: vi sono state forti ondate di calore e siccità persistente che hanno portato ad una progressiva revisione al ribasso del potenziale produttivo dei Paesi dell’Est Europa, inclusa l’Ucraina. Anche in Italia è previsto un calo della produzione (-5,4% rispetto al 2023/24) per via di minori aree e rese.