E’ stato raggiunto, dopo mesi e mesi di discussioni, un accordo politico sui biocarburanti tra i ministri dell’energia dei 28. Questo prevede un limite al 7% del loro utilizzo per i trasporti nel 2020.
L’intesa è stata raggiunta al Consiglio Ue energia sulla base di un testo di compromesso presentato dalla presidenza greca di turno dell’Ue.
Il Parlamento Ue ha invece fissato il tetto di utilizzo dei biocarburanti di prima generazione provenienti da colture alimentari al 6%, contro il 5% che aveva inizialmente proposto la Commissione Ue. Il compromesso raggiunto dagli stati membri, contro cui hanno però votato Portogallo e Belgio, prevede anche un incoraggiamento alla transizione verso i biocarburanti di seconda e terza generazione.
L’obiettivo è raggiungere il 10% di rinnovabili entro il 2020 per i trasporti. “Con l’accordo politico raggiunto oggi dal Consiglio Energia sulla direttiva Iluc, l’Ue lancia un segnale positivo per la promozione dei biocarburanti di seconda generazione”, ha dichiarato il viceministro allo sviluppo economico Claudio De Vincenti, ricordando che “l’Italia si è spesa fin dall’inizio del negoziato per un testo maggiormente ambizioso sul piano ambientale, ma ha sostenuto la proposta greca perché comunque segna un deciso passo in avanti per le politiche europee sui biocarburanti e offre un chiaro e positivo segnale agli investitori”.
Ora dovrà essere trovato un accordo tra Parlamento e Consiglio per arrivare a una posizione comune sulla legislazione. Secondo l’associazione europea dei produttori di biodiesel (Ebb), infatti, l’accordo raggiunto dal Consiglio contiene “luci ed ombre”. La palla passa ora all’Italia. “Nel semestre di presidenza – ha assicurato De Vincenti – l’Italia proseguirà il negoziato col Parlamento europeo al fine di conseguire un’intesa ampiamente condivisa”.